Le Alfa Romeo Giulietta Sprint dell'Ingegnere!
Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura!
Cardini. La classe non è acqua!
I favolosi anni '30 della Ingap di Padova!
Metalgraf. Dalle scatole alle finezze da salotto ai giocattoli.
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14 dicembre 2015. Ci sono molti giocattoli italiani che prendono spunto da giocattoli realizzati da marche straniere. In passato ne ho già parlato. Un esempio di gioco che imita il fratello germanico è visibile in queste versioni. Solo uno è tedesco e precedente agli altri che sono alcuni con meccanismo a leva, altri senza.
6 dicembre 2015. L'INGAP BELVEDERE. Storia di ordinaria entropia. Ogni mercato, anche il più semplice e meno specializzato, può dare dei bei risultati, come questa bella INGAP BELVEDERE realizzata nel primo dopoguerra. Riscoperta al "mercato degli zingari" in una tra le tante bancarelle che esponevano generi merceologici usati di poco conto. Era confusa in mezzo a tanti modelli BURAGO rovinati ed incompleti. Già dalla scorsa domenica. Questa è la soddisfazione più grande...
14 novembre 2015. Quando i bisogni primari di mangiare in modo sano ed avere un tetto dove dormire sono a tutti garantiti, la Cultura dei popoli si eleva e può parlare di qualunque cosa con spirito rinnovato. Nel profondo senso di libertà di cui non tutte le "culture" sono intrise, certune ancora per la mancanza del vocabolo nella loro lingua di appartenenza, mi è stato sempre facile parlare di giocattoli di latta. Perchè niente altro risultava più importante. Oggi mi sento in difficoltà. Tutto quello che ho fatto mi pare vano. Mi sentivo libero. Mi sbagliavo.
L'evento sarà caratterizzato dalla rievocazione di giochi di strada ormai desueti e non solo... Parteciperò, nella parte statica, all'interno del MUSEO REBA, con la mostra di 3 "carrioli a pallini" risalenti al periodo compreso tra i primi anni del secolo scorso e gli anni '50. Tavolacci con sterzi direzionabili dotati di cuscinetti a sfera in luogo delle ruote con cui si affrontavano le discese più impervie. Ammetto di avere un debole per questi perigliosi affascinanti giochi di strada...
27 ottobre 2015. Giocattolo arrivato oggi a casa. Regalo di mia moglie. Pensare che c'è chi parla male delle mogli! Tale foggia si confa molto ai giochi spaziali benchè non abbia alcun riferimento agli stessi.
25 ottobre 2015. Foto dalla manifestazione di AUTO D'EPOCA alla FIERA DI PADOVA. Le prime 4 foto riguardano un piccolissimo spunto dello spettacolo automobilistico offerto in questa nuova edizione... Le foto che seguono attengono invece maggiormente alle proposte di automobilia in chiave "latta" e "smalto" che venivano offerte da commercianti specializzati.
Delle auto d'epoca presenti a questa edizione lascio parlare i siti specializzati. Ci tengo a precisare soltanto una cosa. Le auto d'epoca italiane saranno forse quelle più amate in questo momento storico, ma i francesi del salone RETROMOBILE le sanno valorizzare di più di quanto si sia fatto a questa edizione di Padova che dovrebbe essere la versione equivalente. Sono curioso a questo punto di visitare Essen...
Per quanto concerne LATTA e SMALTI, moltissime le proposte in vendita di valide insegne, le più belle erano però quasi sempre e solo esposte, ma non cedibili.
Un tassello per la collezione. Carino non lo definirei. I colori sono forse troppo sgargianti e celano all'interno un'anima tricolore. Ma non chiedetemi se VERDE-BIANCO-ROSSA o ROSSO-BIANCO-VERDE, ormai non ha più molta importanza da quando un'italiana ha vinto il massimo torneo di tennis statunitense o forse, meglio, da quando un italiano gira il mondo a dispensare sorrisi. Siamo tutti contenti, come le decalcomanie di questo BUS della LEONICA. Appiccicati. Ma i Francesi lo fanno meglio. Un salone del RETROMOBILE vale tre volte Padova. Viva la "grandeur"!
19 ottobre 2015. Prendo spunto dalla "questione Marchesini" riguardante le macchinette pubblicitarie esondate nel mercato a partire dallo scorso mese, di cui ho già parlato e di cui sicuramente necessiterà riparlare molto presto, per attenzionare altri modelli meno conosciuti e che non rientrano nell'ambito di questo grosso ritrovamento.
Pare infatti che sia uscito un'importante lotto in quantità copiose. Ciò permetterà a quanti le ricercano da tempo come me in perfette condizioni, di potersi finalmente approvigionare delle mancanti. Il fortunato ritrovatore ha pensato bene di disperderle, cedendo piccoli lotti, a commercianti di varie parti d'Italia. Molti dei quali però, esperti solo di aste online, le stanno proponendo soltanto sul più noto sito di tal tipo, rendendole ai più facilmente reperibili. Ingenerando il sospetto che siano quindi estremamente comuni e creando, di settimana in settimana, a causa anche della concorrenza finalizzata ad un immediato realizzo a scapito degli altri alienanti, di un notevole ribasso del prezzo di ogni modello. Uno dei quali, visibili tra le foto che accludo, ha ridotto il proprio valore ad un terzo della stima precedente a questo fortunoso ed enorme ritrovamento.
11 ottobre 2015. Dopo un mese di digiuno forzato dal web riprendo a scrivere nel mio BLOG. Per un ricercatore di oggetti del passato come me è un po' difficile gestire software moderni che tengano in vita il sito. Cercherò di restare al passo con i tempi... non la ritengo un'impresa facile!
6 settembre 2015. Oggi si è celebrata la nuova edizione di Novegro Giocattoli. Ho fatto degli acquisti a distanza che vi farò vedere tra qualche giorno non appena mi saranno arrivati a casa.
27 agosto 2015. Sempre collegato all'ultimo argomento trattato all'inizio di agosto, sono entrato a far parte del gruppo Tin Motorcycles / Tinplate Motorbikes & Scooters su FB. Scopo di questo gruppo è quello di creare, tramite la pubblicazione di tutte le immagini nella disponibilità dei membri che lo compongono, una raccolta di moto e scooter in latta quanto più eterogenea possibile. Un topic molto specifico, per certi aspetti anche ardito, per uno dei sottogeneri più gradevoli che conosca, in virtù dell'aspetto dinamico ed animato che manifestano le moto giocattoli anche staticamente dentro le vetrine. Il tempo ci dirà se i componenti siano in grado di svolgere un lavoro adeguato. Io ho partecipato con la prima foto...
10 agosto 2015. Pensavo di non scrivere niente in questo pieno agosto. Ma così non è stato... Ricordate il film dei fratelli Vanzina "Sapore di sale"? Il film è spesso riproposto ed è ormai un "cult" in questo mese dell'anno. Tra le varie clip del lungometraggio, l'uscita in Vespa del gruppo dei protagonisti è un magico momento di condivisione di gioia e follia estiva. I fratelli Vanzina lo hanno sicuramente vissuto da giovanissimi, ed hanno voluto immortalarlo per sempre con la pellicola; ma tale incanto di pomeriggi infiniti non appartiene ad essi soli. Cinematograficamente appartiene ormai a tutti e, soprattutto, sicuramente a quelli che ne hanno vissuto una vera esperienza. Allora facciamo uscire tutti insieme per questo lungo pomeriggio...
Il bambino in testa con la vespa color verde olivastro (gambe affusolate e lontane dallo scudo retto, la testa a filo di sterzo con braccia che arrivano a stento a toccare), i due in vespa dorata (più serrati e vicini tra loro, sorridenti, non sembrano arrancare, comodi non sono di certo però), l'ultimo in fondo su vespa di color bronzo più recente e con scudo piegato (comodo e rilassato) chiude la fila. Tutti gli scooteristi attendono soltanto la, mi si passi il termine cinquettiana, "pioggiaaaa!" che oggi è arrivata placida e rinfrescante.
Questa settimana culminerà con l'esodo di ferragosto e quindi porterà un gran numero di italiani a godere delle ferie nell'aspetto più importante, quello del rilassamento puro. Per quanti non sono ancora poi rilassati... spero per loro che questo avvenga prima possibile! Oziavo sul web con un telefonino ed ho trovato questa bella chicca che mi ha impedito di pensare solo al mare! Il sapore della latta non ha certo quello del sale... ma questa commistione di latta e sale suscita in me, con il giocattolo che pubblico oggi, una grande suggestione. Legata alle uscite con gli scooter, legata ai lunghi pomeriggi, infiniti quelli della giovinezza, più corti quando si cresce un po'... ma se la magia resta... qualche incanto avviene a prescindere dalla durata.
Mostro nuovamente la foto di questa vespa in latta giunta oggi a casa dalla parte sommitale dello "stivale". Si tratta di una curiosa ed insolita versione della VESPA della FSC "Ferrari Siro Casalpusterlengo" guidata da uno strano ometto. La foto dell'annuncio non permetteva di comprenderne le precise proporzioni. Poichè mi mancava il colore della vespa ho deciso di acquistare il giocattolo. Con sorpresa, paragonandolo agli altri modelli in collezione, è venuta fuori una curiosa rivelazione... Il guidatore, forse solo perchè sproporzionato, è un bambino. Altrimenti un nano. La Vespa non presenta chiave, ma un meccanismo a retrocarica molto simile, caratterizzato da un segno sul bauletto (che non è un graffio). Penso si tratti di una versione più vecchia. Dove l'omino era sproporzionato perchè ancora sperimentale. Esperimenti che duravano parecchi mesi magari. Insomma... tutti questi dati: la giovinezza dell'omino, la sua piccola dimensione, l'estate ancora in pieno corso, la visione dei Vanzina, la gioia di una corsa in vespa... tutto ciò collocherà questo ometto in un pomeriggio eterno estivo. La pioggerellina che mi accompagna mentre scrivo, mi permette di dimenticare che l'ometto ha dei calzettoni a rombi sicuramente di altra stagione...
1 agosto 2015. Agosto. Latta mia non ti conosco...
3 luglio 2015. Ancora un penny toy, stesso marchio di fabbrica di quelli pubblicati negli scorsi giorni. Direi che è il più aggraziato ed insolito, grazie anche al vestitino da marinaretto.
2 luglio 2015. Un altro penny toy della stessa ditta, stavolta la base che nasconde il meccanismo a scatto (levetta dorata visibile a destra) consente alla gallina di beccare sul cesto di semi.
1 luglio 2015. Un penny toy con base che nasconde un meccanismo a scatto (levetta dorata visibile a sinistra) che fa alzare sulle zampe posteriori la capretta. Come non esaltarsi dinanzi alla promessa di tante verdure contenute all'interno della cesta posta di fronte!
22 giugno 2015. Riprendo la pubblicazione delle immagini dei giochi trovati il primo d'aprile per non restare troppo all'asciutto di begli oggetti litografati. Questo è il BUTCHER ON CART DRAWN BY PIG della STOCK. Si tratta di un maialino elegantemente "vestito" di stoletta nei colori del celeste a bordo blu scuro con marchio di fabbrica "STOCK GERMANY". Le orecchie sono mobili e vengono mosse dalla sferzata del serafico macellaio dotato di grembiule, cappello con visiera e frustino che, sopra una botte di legno con ruote, incita il coraggioso maialino a grandi spostamenti.
Della stessa fabbrica tedesca "STOCK", dello stesso lotto di acquisto effettuato ad aprile, della stessa epoca di costruzione è anche questo altro giocattolo di curiosissima realizzazione. Un cane che spinge un calesse a due ruote su cui siede una scimmia vezzosa dotata di ombrellino parasole. Una scena non proprio usuale!
21 giugno 2015. Edizione estiva di Novegro Giocattoli. Non ci posso andare. Quindi niente foto. Intanto il mio amico Armando ha voluto portare a casa la OLDSMOBILE 98 SEDAN di cui parlavo qualche settimana fa. A lui il mio plauso per volere garantire la conservazione di un oggetto che rimane affascinante anche nella foggia assunta dopo i maltrattamenti del tempo.
9 giugno 2015. Segnalo oggi per le 20:58:07 su Ebay la conclusione dell'asta di una splendida Metalgraf da corsa. La prima delle due versioni costruite, quella con pilota e meccanico co-pilota. Non dotata di numeri di gara. Forse la più bella auto da corsa italiana degli anni '20. Essenziale nella realizzazione. Elegante nella linea. Leggerissima. 33 cm circa la lunghezza. Per riconoscerla il riferimento inconfondibile del marchio del cavallo alato in oro sul fondo piatto del telaio di quest'auto giocattolo.
8 giugno 2015. Oggi è il mio compleanno...
1 giugno 2015. Ieri al mercato delle pulci, per la seconda settimana consecutiva, sopravviveva una rugginosa traccia di una vecchia OLDSMOBILE 98 SEDAN della MASUDAYA che ho immortalato nel primo dei due scatti. Tornato a casa ho voluto metterlo a paragone con una delle due che ho a casa. Nel secondo scatto è visibile perciò la versione REMOTE CONTROL. Disporrei anche della versione RADICON che qui non pubblico, ancora più simile a quella rovinata della foto, per la presenza del foro per un'antenna, non presente nella versione filoguidata che non ne necessitava.
Mi era balenata l'insana idea di acquistare per qualche euro il modello distrutto, fingere di averlo restaurato e ritornare la domenica successiva dal venditore, per convincerlo delle mie capacità di restauro. In questo modo rispondo pubblicamente anche al signor Gianni che qualche giorno fa mi ha scritto in merito alla possibilità di restaurare la latta. A Lei dico: "Signor Gianni, c'è un limite a tutto!" Non so pensare ad un caso più estremo. Bastava tenere la "più che ossidata" per qualche secondo in mano per capire che, come certi relitti rinvenuti in mare, la ruggine passante rende davvero arduo ogni tentativo di ricostruzione. Ogni pressione delle dita finalizzata a dare forma non faceva altro che realizzare altri buchi... Auguri al coraggioso che vorrà cimentarsi! Però... se mi facessi un acquario, quasi quasi...
31 maggio 2015. E' sempre un piacere vedere Marina Durand De La Penne in televisione che da visibilità al Suo museo delle scatole di latta a Gerano. Oggi, intorno alle 12:00, Patrizio Roversi l'ha intervistata per RaiUNO. Mi sono arrivate un mare di telefonate e w'uppate che non mi hanno permesso di prestare attenzione a quello che diceva. Cercherò il podcast...
25 maggio 2015. Per super solutori. Uno dei primi giochi da me acquistati nei primi anni in cui cominciavo a cercare latta in ogni sua forma. Era l'ormai lontano 1995. Sono passati venti anni! Ed il gioco in questione non ne ha ancora cento...
E' possibile risalire al fabbricatore perchè pubblicato su un vecchissimo numero della splendida rivista Quattroruotine, nonché sul noto libro di Rampini titolato "le Auto Giocattolo Italiane". Le versioni tramandate sulla carta stampata raffigurano una variante di colore con il beige di fondo in luogo di questo verde. Per il resto identiche. Avete indovinato?
18 maggio 2015. Continuo anche oggi a parlare di insegne in latta litografata, visto che sempre più spesso parlo soltanto di giocattoli. Realizzata dalla Metalgraf, numero identificativo 6194. Questo splendido esemplare di insegna della NGI Navigazione Generale Italiana raffigura un transatlantico ed ha dimensioni di 49 x 69 cm circa. Potrebbe trattarsi del GIULIO CESARE o piuttosto del DUILIO. Non reca alcuna scritta perchè non aggiungere alcun nome sulla fiancata di una nave permetteva di estendere la validità del messaggio pubblicitario a più mezzi della stessa flotta. Ma a mio avviso lo si può desumere comunque da almeno un particolare...
Entrambe le navi furono concepite nei primi anni '10, ma varate solo dopo oltre dieci anni a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. Il transatlantico celere DUILIO era stato realizzato dai Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, mentre il GIULIO CESARE dal cantiere inglese Hunter & Wigham Richardson di Newcastle Upon Tyne e, dei due, fu il GIULIO CESARE a salpare per primo con un viaggio inaugurale nell'agosto del 1922, il DUILIO partirà solo nell'ottobre dell'anno successivo per la rotta Genova-New York. Entrambi i transatlantici, che diverranno poi i piccoli della flotta, dopo qualche anno sarebbero stati utilizzati per le rotte sudamericane. Dalla apertura a giorno che prosegue per un po' oltre il ponte di coperta, prima di ritornare a chiudersi con oblò in prossimità di prua, desumo che si tratti inequivocabilmente del GIULIO CESARE. Il DUILIO era caratterizzato invece da un ponte di coperta a fila unica di oblò. Questa nave, per questioni di restyling, negli anni '30 verrà ritinteggiata in bianco. Per questo posso collocare la realizzazione di questa insegna sicuramente nei pieni anni '20.
16 maggio 2015. Certe volte le coincidenze! Ieri, mentre ero al matrimonio di un mio caro amico e seguivo il continuo girovagare di camerieri, arrivava a casa il pacco contenente la splendida targa della BIRRA ITALIA che ne raffigura due in pieno attività lavorativa. Disegno di Mazza. Litografia Marazza di Milano. Manca il termometro centrale. Insolita la forma della cornice. Splendida la grafica di inizio secolo; si tratta probabilmente della primissima pubblicità illustrata di questa ditta. Reca sulla parte inferiore del bollo tondo la scritta "MILANO" e non ha ancora la dizione "LA PREFERITA" che è successiva e tipica di molte insegne di questa ditta.
10 maggio 2015. Ditta Belloni. Giostra italiana della fine degli anni '50.
Mi sono deciso ad inserirla nella collezione, acquistandola pochi giorni fa, perchè in questi stessi giorni era in asta la giostra tedesca da cui questa all'epoca ha preso spunto. L'italiana mi piaceva di più, perchè a mio avviso più equilibrata. Da notare i piedini che la rialzano e la bandierina superiore. Qui sotto le immagini delle due versioni tedesche che ne permettono il pieno raffronto. Quella a destra è stata battuta su Ebay.
8 maggio 2015. I giocattoli anni '20 trovati domenica scorsa (da sinistra in basso in senso antiorario):
1) La scimmietta BOBBY che si arrampica sulla corda è stata realizzata dalla ALEMANNI ed è la versione italiana della più nota TOM CLIMBING MONKEY inventata nei primi del secolo dalla tedesca LEHMANN. 2) L'asinello PENNY TOY non ha meccanismo. Avevo sulle prime pensato che si trattasse della versione INGAP. Credo però dalla dimensione delle ruote che si tratti di gioco tedesco. Facendo i dovuti raffronti con la copia italiana ho appurato che è completamente diverso. 3) Il suonatore di sax ha un meccanismo semplice che si aziona dal retro tramite la pressione di un fil di ferro che agisce sugli arti e sugli occhi. Sistema simile a quello dello Charlot di cui ho parlato nello scorso mese di aprile. Sembra tedesco, della DISTLER. Ma è diverso per litografia dal tedesco e non reca la scritta MADE IN GERMANY. Penso che possa anche trattarsi di una copia italiana. 4) Infine il grosso treno con il numero 212 inscritto in un rombo ed in un quadrato. Ha un meccanismo che permette al treno di andare avanti ed indietro a scatti regolari. Ricorda quello del BULKY MULE LEHMANN, ma è diverso d'aspetto poiché non ha un ingranaggio rotondo con due interruzioni poste a 180 gradi l'una dall'altra che ne consente l'inversione di marcia, ma un ingegnoso sistema collegato alla ruota primaria tramite un braccetto che oscilla in modo asimmetrico su un ingranaggio trasportatore dentato rettilineo. L'effetto del movimento è identico, il meccanismo meno efficiente, perchè molto debole. Non è marcato e per questo non escludo che si tratti di fabbricazione italiana. Costituisce per me l'oggetto più interessante di tutto l'acquisto.
3 maggio 2015. MOON EXPLORER, realizzato alla fine degli anni '50. Nelle fantasie del realizzatore e del bambino che vi avrebbe giocato questo mezzo consentiva esplorazioni della Luna. Fantascienza caparbia ed ingenua! L'oggetto è splendido per le forme. Non potevo non acquistarlo oggi al mercato delle pulci... Non posso dire che sia stato amore al chiaro di luna, piuttosto in pieno sole, nella prima delle giornate davvero calde di quest'anno.
Colpa forse dei frigoriferi lasciati aperti nella foto sotto? Ricordo che il mio professore di fisica mi prospettò questo problema l'ultimo anno di liceo. Il secondo principio di termodinamica dinanzi all'aumento del parametro volume creava questo paradosso: un frigorifero che riscalda... Ma so che nessuno è interessato ai racconti del liceo che non li riguardino... Ho trovato anche altri giocattoli anni '20 oggi. Li pubblico nei prossimi giorni.
1 maggio 2015. Oggi a Milano comincia EXPO. Se ne sono dette di tutti i colori. Ora la struttura organizzativa è al "redde rationem" e visto che il tema dell'esposizione è l'alimentazione, partecipo volentieri alla discussione in merito, pur non avendo un mio cluster, con l'immagine dei frigoriferi della Marchesini realizzati tra la fine degli anni '50 ed i primi anni '60.
Il primo è pieno. Il secondo è vuoto. Il terzo non esiste neanche. Per me l'alimentazione nel mondo la si può condensare in questa immagine. Chi ha il frigo sovrabbondante. Chi lo ha perchè vive nella società del benessere, ma vuoto. Chi non lo ha proprio. Tra queste le popolazioni i cui paesi di appartenenza non partecipano ad EXPO. Nessuna polemica. Un dato di fatto.
20 aprile 2015. Lo Charlot non ha avuto una fine regolare. E' successo qualcosa...
17 aprile 2015. Nutro forti dubbi di poter tornare a fare acquisti nel breve all'altro capo dell'isola data la facilità di cedimento dei piloni autostradali! Una settimana fa riuscivo a passare indenne prima della chiusura del tratto tra Scillato e Tremonzelli, da lì a meno di 24 ore. In quel tratto la strada curva a sinistra ed è poco trafficata, quindi è spesso facile percorrerla sul tratto di sorpasso, magari non a velocità particolarmente sostenuta, ma in piena corsia: la parte franata. Quando ho visto sul giornale la foto del cedimento ho avuto i sudori freddi. Erano parecchi mesi ormai che non percorrevo più con regolarità quell'autostrada ed avendo fatto due begli acquisti in meno di una settimana cominciavo a prenderci gusto... Tra le altre auto in latta, al mio secondo recente passaggio, avevo anche acquistato questa tedesca CKo, italianizzata d'epoca tramite l'apposizione di due numeri in carta ed una targa PA a 6 cifre scritta a penna. Mi sa che pur disponendo della licenza di circolazione, realizzata dal primo piccolo proprietario, dovrò posteggiarla in modo definitivo...
14 aprile 2015. Segnalo la presenza su Ebay, con scadenza tra 5 giorni, di un giocattolo italiano strepitoso che penso avrà un grandissimo ed importante risultato. Questa la foto pubblicata dal venditore...
11 aprile 2015. Da domani spero di riprendere a parlare di latta nella forma solita di giocattoli, scatole o pubblicità che siano; senza voler sempre fare riferimento agli avvenimenti correnti. Si scade nel banale, si rischia di essere fraintesi, o semplicemente osteggiati, benché l'intento sia solo quello di restare attuali con oggetti che provengono dal passato. Perciò, per restare legato ai fatti del giorno, cioè l'indizione del GIUBILEO STRAORDINARIO che avrà inizio giorno 8 dicembre prossimo venturo, pubblico l'immagine di una scatola di latta di biscotti realizzata dalla Wamar nel 1950 per l'ANNO SANTO avente significato unicamente promozionale. Un personaggio su un biscotto volante di qualità saluta con un fazzoletto bianco Piazza San Pietro. Il fazzoletto simula le ali di un angelo. Anche gli angeli mangiano... biscotti! Però...
Sfrutto l'immagine d'epoca per rimarcare la novità dell'istituzione di Porte Sante in ogni diocesi che consentano ai fedeli di partecipare all'evento senza essere necessariamente presenti a Roma. Ma restando sui temi attuali la si può intendere anche per un altro messaggio...
La metafora di questa immagine, può anche così tradursi, facendo riferimento ad un accenno di quanto espresso da Papa Bergoglio nella Bolla d'indizione, tra le altre cose: "...cambiate vita, sottoponetevi alla giustizia..." oppure... e qui non sono più le parole del pontefice: "Volate via!"
10 aprile 2015. Altra immagine dei giochi del pesce d'aprile. Umorismo raffinato alla francese. Già da fermo il gioco fa ridere. Ma immaginatevi poi quando questo calvo, unto dalla lozione della bottiglia, comincia ad essere frizionato da una mano scattosissima da sinistra a destra.
9 aprile 2015. Oggi non ho resistito alla tentazione ed ho comprato un intero lotto di giochi giapponesi e tedeschi anni '50 soltanto per due auto in esso incluse. 400 km A/R. Ecco una bella foto d'insieme.
Quello che voglio condividere con gli altri collezionisti è nella lista dei giocattoli di LATTA. Per i più veloci...
Pubblico inoltre, non a caso oggi, l'immagine di uno dei 4 giocattoli della FERNAND MARTIN acquistati il primo d'Aprile. Si tratta del "EMINENT AVOCAT", un togato che, sul proprio scranno in legno litografato (una sorta di formìca ante litteram) si agita a causa dell'impeto della sua arringa. Una seria asseverazione delle opinioni, enfatizzate da tanto movimento diviene perciò molto comica. Non per niente si chiama "dibattimento... 100 anni fa, ed anche molto prima, quando si voleva mancare di rispetto ad un togato, questo era un buon "modus operandi". Il massimo che si potesse pensare. Un Martin (padre o figlio costruttore che fosse) per i fatti di stamani avrebbe dovuto realizzare un giocattolo con personaggio doppio, modificando così questo: L'effetto del movimento non dovrebbe ingenerare solo comicità, ma permetterebbe al colletto bianco di non macchiarsi di rosso a causa del secondo personaggio che, pistola in una mano e tesserino di agente immobiliare nell'altra, lo punterebbe con insistenza sino a sparare.
Perchè questi giocattoli sono ancora attuali? Perchè il rigore di cui sono pervasi è anche pieno di risate intelligenti, di acume, di utili insegnamenti e di prese di posizione che non fanno male. La soglia dell'attenzione oggi invece molto bassa, permette a chiunque di farsi giustizia da soli con effetti anticipatori che la socialità inesistente non permette di ottenere diversamente. A torto o a ragione. Quali che siano state le esasperazioni che hanno indotto oggi a sparare con premeditazione, non possono mai ritenersi accettabili. Vai, giovane ed eminente avvocato! Ogni roteata completa per te, oggi, corrisponderà ad un credito di formazione!
7 aprile 2015. Proseguo oggi con un gioco in latta verniciata di grande fantasia del lotto dei giochi del primo d'aprile. Forse ispirato da qualche fiaba che sconosco. Si tratta di un calesse trascinato da un cane. All'epoca non era difficile vedere piccoli calessi trainati da animali di piccola taglia come pony, quando non cani o capre, specie nelle zone di provenienza del fabbricatore. Era perciò abbastanza verosimile. Un po' meno lo è il mandarino in miniatura che cavalca il cane "alla Daumont"... Il gioco è stato realizzato dalla tedesca Gunthermann ed è in ottime condizioni di conservazione originale e dai colori ancora molto vivi.
6 aprile 2015. Il giorno di Pasqua non mi ha impedito di andare per mercatini. Ho fatto un ritrovamento di bozzetti pubblicitari che mi hanno dato spunto per scrivere una storia su alcune scatole di latta della provincia nissena. CLICCA QUI PER APPROFONDIRE.
3 aprile 2015. Comincio da un gioco estremamente leggero... e' in latta verniciata però... il primo dei pesci d'aprile subiti quest'anno!
1 aprile 2015. Vorrei che mi facessero sempre pesci d'aprile come quello di oggi! In maggiore evidenza il pescatore della Martin. Altri giochi dei primi del novecento molto ben conservati gli tenevano compagnia. Devo dire che la visione d'insieme dei giocattoli conservati da svariate generazioni fa sempre colpo quando la si vede tutta in una volta! Non ho saputo dire di no. Ringrazio il padre Giuseppe per averli conservati ed il figlio Ernesto per averli ceduti. Resteranno così a disposizione di quanti li apprezzano nelle considerazioni dei prossimi giorni...
30 marzo 2015. Su Ebay pochi giorni fa ho acquistato un giocattolo Belloni di poca attenzione collezionistica. Si tratta della versione ambulanza di un furgoncino ROMEO anni '50 che rispetto alle altre versioni di questo gioco è comunque piuttosto raro. Questo il motivo per cui mi sono interessato ad inglobarlo nella collezione. Oggi è arrivato. Stavo cercando di allocarlo da qualche parte. Problema sempre più serio. Lo spazio diviene sempre meno... Tra una cosa e... latta... mi è capitato tra le mani il modello di ambulanza della turca NEKUR che mi ha dato uno stimolo ad una riflessione, piuttosto ovvia e banale. Ma la faccio lo stesso... Per questioni di religione lo stemma identificativo è differente: laddove sorge una croce rossa altrove è una luna del medesimo colore. I giocattoli sono troppo differenti perchè si possa fare il benché minimo parallelismo. Ma questa diversità di forme non cela l'intento più alto d'aiuto umanitario in tempo di pace come in tempo di guerra. Quindi nel giocare alle differenze, come spesso si fa, è bello per una volta trovare le similitudini.
27 marzo 2015. Già da oggi si forma il serpentone davanti al parco Fiere di Reggio Emilia... La 35° edizione della mostra organizzata dal CAMER avrà inizio sabato 28. C'è sempre tanta latta a questa mostra. La consiglio!
26 marzo 2015. "Frejus, Sempione e Gottardo chi erano costoro?" parafrasando goffamente il Manzoni, rispondo ad un amico con cui parlavo oggi al telefono, che non lo ricordava con esattezza. Mi riferisco alle locomotive anni '30 della INGAP. Frejus aveva il codice 67001, misurava 24,5 x 9,5 x 10 cm e pesava 235 grammi; Gottardo aveva il codice 68001, misurava 33 x 9 x 15 cm e pesava 315 grammi (qui visibile nella versione con tender che la fa apparire più lunga); infine la Sempione, la più grande mai costruita dalla Ingap, aveva codice 69001, ben 50 x 13 x 15,5 cm erano le dimensioni e pesava 980 grammi. Stando al catalogo del 1933 Gottardo e Sempione, a richiesta, potevano essere fornite di illuminazione elettrica di due lampadine senza pila. Dispongo in tale "illuminata" versione solo della 69001.
Vorrei aggiungere anche, grazie alla sempre attenta partecipazione dell'amico Franco, che la Ingap aveva già utilizzato il nome SEMPIONE nel proprio catalogo per un treno più piccolo, ora piuttosto raro, che aveva il numero 66001 come codice di riferimento. Quando aumentò la gamma dei prodotti (primi anni '30) riassortì i nomi sulla base della produzione effettiva. Il 66001 venne estromesso dalle vendite e quindi dai cataloghi a vantaggio dei tre che si possono perciò scorgere nella foto qui sopra.
19 marzo 2015. Conservavo delle immagini che sono andato a ripescare nel mio archivio fotografico di una scena d'altri tempi. Le foto ritraevano vari momenti in cui una JEEP WILLYS valicava passi e rendeva ancora più spensierata una battuta di caccia privata degli anni tra il 1948 ed il 1952.
L'immagine che ho scelto tra tutte descrive il momento celebrativo di quella giornata, di uomini e donne sorridenti, tutti armati di fucile, di cane al seguito (in posa anch'esso come si può scorgere), di facili ustioni solari senza creme di protezione. La JEEP svolse così una funzione "civile", se è consentito usare questo termine in presenza di fucili a spalle.
Di latta si deve parlare per non uscire fuori dallo schema del sito. E' giunto dunque il momento di presentare MIMI'. Non certo una delle partecipanti di quell'ameno sodalizio venatorio. MIMI' è invece uno dei nomi dati dalla FSC ad una delle sue creazioni. La mostro subito.
E' stata realizzata nell'immediato dopoguerra dalla FERRARI SIRO di Casalpusterlengo. Il nostro paese distrutto dalla guerra, nel cinema, riemergeva con film come ROMA CITTA' APERTA, PAISA', RISO AMARO e molti altri capolavori che hanno raccontato, in chiave NEOREALISTICA, la rinascita del BELPAESE. Nell'attività di conversione industriale il nostro paese è stato altrettanto NEOREALISTA nel realizzare questo ingenuo giocattolo. Conserva ancora la stella americana, ma ne mitiga le potenzialità con un aspetto complessivo tutt'altro che robusto. Prima ancora di essere un modello deve solo entusiasmare un bambino. (Esistono infatti parecchie versioni a più colori e con nomi quasi sempre di donna). L'immagine del gioco italiano diviene ancor più eloquente se la si confronta con un giocattolo coevo che riproduce il medesimo mezzo, stavolta però di fabbricazione tedesca...
I tedeschi, già prima della grande guerra realizzavano, con la TIPP&Co e con la LINEOL ancor di più, dei modelli super raffinati, che erano anche giocattoli (propaganda docet). La modalità di realizzazione non era cambiata: auto in metallo pesante stampato, robusta carica a molla e ordinati personaggi in composizione. Laddove prima però giacevano su lussuose MERCEDES ufficiali nazisti ed anche il famigerato Adolf Hitler in miniatura, ora (negli anni '50) risiedono squadre al completo di militari americani (chi guida, chi ascolta i messaggi radio, chi segue le mappe, etc.). Ogni scritta sulla JEEP è al Suo posto e svolge la sua funzione.
Il confronto con MIMI' ancora una volta è indecoroso. Occorre dar forza a tutti gli spunti di riflessione possibile per pensare ad un deciso processo di sdrammatizzazione da parte del realizzatore. Gli elementi a favore: le sfumature meno fedeli dell'originale colore militare; i nomi che addolciscono; la mancanza di personaggi che permettano di immedesimarsi prima che nei soldati che continuavano a calcare le strade nei primi anni della "liberazione", magari piuttosto nei cacciatori della prima foto.
E tutto questo come sempre mi apre la strada di un'altra considerazione. Sto guardando con un certo rispetto, prima ancora che con interesse, a tutti quei giocattoli di guerra che non hanno mai contraddistinto la mia collezione, per questioni di colori spenti, di uniformità, di rigore. Preferendo invece sempre i colori vivaci. Si, il sopravvento del colore sulla fredda lamiera!
L'incapacità di analisi dei giornalisti da poltrona, l'obbedienza ad un regime non svelato e non votato dalla democrazia del popolo, i fatti internazionali, la deflazione, la necessità di una guerra che difenda gli assalti ai musei ed ai suoi visitatori ignari, l'avvento temuto del califfato in Europa, il terrorismo, la fine del papato come lo si è finora visto, il nuovo medioevo. Che tutte le risultanze degli ultimi tempi ci portino verso una disarmante corsa agli armamenti... Non ci credo, più che altro spero che qualcosa cambi.
Certo è che se l'Italia dovesse armarsi, lo farebbe solo di tante MIMI'. Coloro i quali imbracciassero fucili avrebbero nell'altra mano un fiasco di vino o un foglio di congedo illimitato da sventolare come bandiera bianca al primo "BUH!" che gli si sussurrasse in un orecchio... MIMI' è oggi il giocattolo che lambisce tutto questo; il portato di una italianità che non potremo mai scrollarci di dosso.
6 marzo 2015. Parto da molto lontano. E' unico il concetto che voglio esprimere. Quando si è piccoli, alla domanda: "Cosa vorresti fare da grande?" si risponde con facilità: il corridore di F1, l'astronauta e qualsiasi cosa possa venire in mente senza porsi limiti. E' insita nella risposta una certa dose di protagonismo in un ruolo che poi la vita stessa riserva ai più fortunati od ai più audaci. Per quante volte la risposta è rimasta la stessa, tantissime altre volte, per mancanza dei requisiti o perchè la vita stessa riservava altri destini, la risposta ha deviato l'obiettivo. Per quanto mi riguarda, sono stato da subito consapevole che non sarei mai diventato un attore. Perchè? Non perchè non mi riconosca una certa dimestichezza in tal senso. Ho avuto piccole parti in cortometraggi, in uno ho anche avuto un "dubbio" ruolo di protagonista, ma per mero caso. Non era mia intenzione continuare. Perchè? Non sono, né sarò mai stato disposto a svolgere un semplice atto che nel Cinema ha sempre avuto un grande effetto: Fumare! Si. Non sono un fumatore. Non sono neanche un antitabagista, ma non sono disposto a tenere, neanche per finzione, una sigaretta spenta in mano... Nella prima epoca delle aste on-line, fine del secolo scorso, sembra davvero un millennio diverso, mi capitava di scorgere tra le descrizioni degli oggetti in vendita delle affermazioni categoriche, messe anche in una certa evidenza: L'oggetto si trova in una casa di NON FUMATORI . Quando non si parlava addirittura di NO PETS. Gli americani a questo concetto di attenzione nei confronti di chi sarà il futuro proprietario badano molto e già da tanto tempo.
E questo è il punto. Se ho abbandonato la carriera cinematografica per colpa del fumo (spero si capisca che sto caricando l'iperbole), nel resto della mia esistenza dovrei mantenere questo concetto perfettamente fermo e saldo. Qualcuno mi considererà noioso per questo aspetto. Ma ho già tante debolezze e dipendenze che mi rendono forte almeno nella consapevolezza che non fumare sarà per me sempre una solida indipendenza.
Da piccolo del resto, alla domanda del cosa fare da grandi, non ho neanche mai risposto:"Il collezionista!" . Non era un'ipotesi prevedibile...
Ora sembrerà che passo ad altro argomento ed invece l'ispirazione mi proviene proprio da questo apparentemente diverso punto di partenza. Qualche giorno fa ho accettato di acquistare a distanza un robot giocattolo che mi è giunto a casa ieri pomeriggio. Si tratta di un MARS EXPLORER ROBOT della SH. Eccolo nella sua interezza...
Il robot è abbastanza raro, ma non è bello. Ci ho pensato parecchio prima di decidermi ad acquistarlo. Il collezionista ha prevalso sull'esteta. Non ero sicuro di volere l'oggetto raro quando non ne ero da subito avvinto. Il robot infatti è della categoria della tarda fantascienza. E' più un robot industriale. Le braccia sono già in plastica nera. Le ruote di stabilizzazione sono state prese in prestito dalle jeep, anzi sono proprio quelle. Le varie sfumature di grigio della litografia, piatte e banali, anche se arrivassero ad essere 50 (!), in realtà molto di meno, fanno dell'insieme una sorta di tutina da prigione. Insomma... il robot è molto triste. Inoltre quella che potrebbe essere una peculiarità ne rende, accentuandolo ancora di più, pericoloso il messaggio insito all'interno: Il robot al culmine della animazione apre il petto da cui fuoriescono i due classici cannoncini illuminati sparanti e quando ciò avviene, contemporaneamente, i due sportelli con occhi rossi forati svelano all'interno un viso di uomo astronauta che si svela nel momento della massima offesa. Forse la lotta con i marziani imponeva che nuovi cavalieri mezzi uomini e mezzi macchina si battessero per i "diritti" dell'uomo. Come se i diritti marziani non avessero ugual peso. Queste erano le mie perplessità. Non è un robot che si fa amare. Arrivato a casa però ha trovato il suo degno posizionamento.
Quando è arrivato il pacco, all'interno il robot era stato protetto dentro una semplice busta di plastica che era stata, senza ombra di dubbio, in una casa di un fumatore e ne aveva raccolto tutti gli "aromi". Definirlo un robot che viene dall'inferno è forse eccessivo. Però non è stato piacevole. Il robot è fuoriuscito avvolto da una sorta di miasma. Ho buttato il pacco e la busta, ho aperto le finestre e, dopo un po', è sparito quasi tutto. Il robot ha ceduto polveri sottili sino al giorno successivo. Aprendo lo sportellino, oggi, ho consentito anche al personaggio che è dentro il robot di prendere aria...
Quindi la mia conclusione. Non solo ho rinunciato ad essere attore per la mia insofferenza al fumo su me stesso. Ma non sono neanche disposto ad essere un collezionista tabagista! Sicuramente però tollerante con gli altri. Per l'avvenire chiederò a questo caro signore, che ringrazio ancora per avermi inviato questo robot, di avvolgere gli eventuali futuri acquisti con pellicola a pallini d'aria, con polistirolo, in carta morbida e realizzando la confezione soprattutto in ambiente aperto...
20 febbraio 2015. Qualche settimana fa avevo incontrato un giovane "trovarobe" che mi aveva detto di avere portato in casa propria un giocattolo di latta "come quelli che piacciono tanto" a me. Così disse ed aggiunse anche che non aveva desiderio di venderlo perchè troppo antico e quindi per lui forse importante e comunque costoso. Dopo mie insistenti richieste il ragazzo ha acconsentito a darmi la possibilità di vederlo e forse anche di acquistarlo. Cosa c'è nella testa di un collezionista? Quale necessità "endorfinica" vi ripone solo l'aspettativa migliore, escludendo sempre a priori le possibilità più ovvie, che impongono di dimenticare la proposta appena ricevuta per quel poco che è realmente? Dai movimenti delle dita del venditore si arguisce la misura orientativa, dalle parole farfugliate se ne desumono poi colori ed aspetti di massima che consentono di paragonare l'oggetto ancora sconosciuto con qualcosa che si conosce bene e che può fare gola a tal punto da imporre di uscire di casa per andare ad un incontro i cui profili finali sono tutt'altro che delineabili. Dalla descrizione mi sembrava di intraprendere un viaggio che sarebbe andato a buon fine, perchè l'oggetto non avrebbe disatteso alcuna aspettativa. Tralascio i particolari che mi hanno condotto in un quartiere, ed in un luogo, in cui non saprei tornare facilmente. In un garage stracolmo di ogni tipo di ferraglia esistente, sopra un frigorifero che stava per essere demolito, è comparso questo robot di pochi centimetri di altezza. Copia moderna (realizzata 5/6 anni fa) di "padri meccanici" realizzati invece 50/60 anni prima. Tale copia aveva avuto il tempo di essere stata posta su qualche mensola di casa, poi nel dimenticatoio, poi forse nelle mani improprie di qualche bambino, infine gettata nella spazzatura e recuperata fortuitamente alla distruzione. Il robot non è riuscito ad attirare la mia attenzione. Non credo che abbia fatto neanche una bella fine, dato il mio volto sdegnato alla prima visione. Che carino però, visto adesso, con il debito distacco... La foto non volevo neanche farla. Poi mi son detto: "Ma si! Non parliamo solo dei successi!"
Oggi vorrei dare un soprannome a questo giocattolo. Come gli antesignani che lo hanno ispirato e che avevano spesso nomi altisonanti. Lo chiamo... uhm! Lo chiamo "DISAPPOINTING WIND'UP ROBOT". Penso sia abbastanza facile intuirne le ragioni...
7 febbraio 2015. Mi avevano detto che cercare giocattoli di latta ad Amsterdam sarebbe stato estremamente difficile. Per la verità data la densità di collezionisti che nel tempo ho conosciuto, avrei detto esattamente il contrario. Non mi sono perciò dedicato con attenzione a questo particolare ed ho fatto il normale turista straniero. D'altro canto è in molte città italiane che non mi aspetto di trovare un negozio specializzato, ma non in un paese di consolidate tradizioni collezionistiche specializzate come i Paesi Bassi. Man mano che mi avvicinavo nei pressi del RIJKSMUSEUM e le strade si facevano piene di negozi di ogni genere e qualità antiquaria, al primo negozio di anticaglie, fornito ma non troppo, è stato spontaneo chiedere se esistessero negozi a tema. Sono stato perciò direzionato verso Kerkstraat 215. Ve la mostro qui sotto.
Decisamente una via non fascinosa, che non si affaccia su un canale, che non ha molte vetrine di negozi da mostrare in generale. Alle 11:15 del mattino non mostrava al pubblico alcun oggetto di latta. Vetrina chiusa. Solo questa insegna.
Le premesse buone, ma la vetrina inaccessibile alla vista di tutta la parte interna. Mi prendo di coraggio. Suono al citofono della porta accanto che recitava lo stesso nome dell'insegna. Dopo aver ascoltato un certo numero di passi di discesa da una scala, trascorse decine di secondi, mi apre un bambino, a piedi nudi, in pigiama. Più stupito di me, tramite i dettami ricevuti dai genitori al primo piano, mi comunica che il negozio avrebbe aperto alle 12:00. Bell'orario per una apertura! Faccio in tempo a scorgere alle mie spalle la scena che ritraggo:
Le mie associazioni non sempre sono giuste, ma mi son detto, se questo bimbo trova affascinante giocare in questa strada, un altro bambino mi ha detto di ritornare, insomma... i giochi sono ancora da farsi. Riprendo il giro dei canali, confidando di ritornare sul posto dopo 45 minuti ed a pochissima distanza dal primo luogo, ancora sconosciuto, trovo questa seconda insegna, stavolta sul bel canale della Prisengracht al 578.
L'insegna non è eloquente come la precedente, ma la vetrina, la dice molto lunga sull'esperienza di questo posto e su ciò che ha calcato le scene di un grande spot del giocattolo d'epoca negli anni passati in questo luogo magico.
Cortesia, grande gusto scenico, begli oggetti d'epoca ed anche arte contemporanea...
Il tempo è volato via all'interno e poiché si erano già fatte le 12:00 sono ritornato al primo negozio. L'intensità della luce non permetteva alla mia macchina fotografica che non ha il polarizzatore di mettere a fuoco l'EPL II della Lehmann che si librava all'interno della vetrina.
Quindi, sia pur solo per questa necessità di recensione, sono entrato. Molto buone le condizioni di questa versione grande del dirigibile. Ancora tanta polvere negli interstizi, segno che il gioco proveniva da qualche vecchia soffitta; il che lo rendeva ancora più affascinante. Il negozio è molto piccolo, davvero una miniatura. Ma riserva molte sorprese. Se non avete in animo di andarlo a vedere di persona, vi consiglio almeno di visitarne il sito: www.antiquetoys.nl Posso consigliare anche altri negozi. Di questi due sono stato in grado di dare anche una piccola documentazione fotografica per chi non avesse in animo di spostarsi subito in Olanda.
1/3 febbraio 2015. Mi sono preso una gran brutta influenza! Vista appannata, bronchite, forte mal di testa! Tra qualche giorno devo andare ad Amsterdam... come faccio?
28 gennaio 2015. Aspettando l'elezione del nuovo presidente della repubblica... Oggi ho trovato la scatola rossa a sinistra. Avevo già l'altra, identica, salvo per il colore dello sfondo, e neanche la ricordavo più. Continuo a non sapere chi sia il costruttore e per chi sia stata fatta. Ma in fondo quante cose sconosco... Non ho propensioni per il rosso, non ne ho per il bianco. La scatola è dei pieni anni '30. Il cagnolino con il fiocco è splendido perchè puro ed ignaro delle malefatte che altri hanno prodotto e di cui lui, inerme e spaventato, dovrà pagare le colpe. Le prenderà con la scopa o col mattarello? Su quell'amato esserino è posta tutta la mia attenzione.
27 gennaio 2015. Dal fondo della quinta valle spuntò fuori un profano che nulla conosceva tranne il sapore del grano. Dalle due dimensioni alla terza passò, da lì a poco si scorse quel che ne recuperò.
25 gennaio 2015. Uno dei criteri basilari della frequentazione di un mercato delle pulci è di arrivare presto. Il più delle volte occorre arrivare per primi. Altre volte non basta neanche essere presenti se troppe persone si accaniscono tutte contro un solo venditore. Ma cosa succede quando ci si sveglia troppo tardi? Eh allora lì occorre aver intessuto bene le relazioni... Un 'trovarobe' ha attinto negli scorsi giorni ad un solaio da cui ha potuto trarre fuori decine e decine di giocattoli, conservati con le scatole originali ed appartenuti ad alcune generazioni di una stessa famiglia. Il grosso risale agli anni '50 e '60, ma c'è stato altro... Questi i passaggi: un acquirente avvolto dalle tenebre alle 4:00 del mattino porta via un MECHANIZED ROBOT, un MR MAC POOCH ed una MERCEDES 300 SL; un secondo personaggio, giunto subito dopo, prende di mira una quindicina di scatole e le fa sue, con il disappunto di una terza persona che mi riferisce poi che, se fosse arrivato prima, avrebbe preso solo un paio di quei quindici giocattoli (affermazioni dettate dalla stizza o vero sentire?). I magnifici 15 li vedrò nei prossimi giorni, quindi potrei comprendere la bontà del commento di chi li ha persi; altri attacchi quella esposizione di una bancarella ferma agli anni '50 li ha subiti ad opera di tanti altri cercatori, collezionisti e curiosi. Erano le 7:30 e quasi tutto era andato via. Io sopraggiungevo ancora ignaro. Ricevo la telefonata di un amico che mi informava di tutto e, dopo tanti ragionamenti, se andare o meno, decido di curiosare; alla stessa stregua di chi, dopo non aver partecipato al proprio cenone di capodanno, si reca in una nuova casa ed anziché ballare o brindare, comincia a guardare il tavolo del cenone tra i piatti di portata ormai senza contenuto e senza forme, e tenta di desumere il menù. Tutti hanno mangiato, c'è un solo affamato.
Comunque... anch'io ho avuto da un "carissimo" amico un ricordo di questa giornata!!! E' vero il detto:"Chi dorme non piglia pesci!", ma è anche vero che "Chi trova un amico, trova un tesoro!".
22 gennaio 2015. Ieri ho svolto la mia attività di agricoltore a tempo pieno per tutto l'arco della giornata. La campagna è situata in luoghi dove non sempre il segnale telefonico è preciso ed è facile che per lunghi periodi non riceva telefonate solo perchè non ho accesso ad un segnale limpido. La vita è perciò agreste a tutti gli effetti, poco cittadina per la mancanza di continue interruzioni, con grande giovamento per corpo e spirito. Questo periodo è poi ideale per potare gli ulivi dormienti i cui frutti quest'anno hanno sofferto una calura eccessiva nelle fasi della fioritura che ne ha compromesso molto il quantitativo, ma non la qualità, vero lusso per chi l'apprezza. Non sono stato molto attento alla potatura negli scorsi anni. L'operazione è stata perciò molto laboriosa. Resa piacevolissima dalla splendida giornata di luce e sole, con poco vento, che non fiaccava il fisico come invece nello stesso identico periodo degli scorsi anni. I "giorni della merla" incombenti tardano a farsi ancora sentire. Motivo per cui avrei continuato volentieri. Volendo però ascoltare le previsioni meteo che davano un allerta, sono rimasto a casa, in attesa di riprendere in campagna l'opera che mi impegnerà per molti giorni ancora. Questo il risultato ottenuto così oggi, condensato in una sola immagine.
Ho ricevuto la telefonata che aspettavo da anni di un signore che mi aveva promesso, se avesse deciso di farlo, di cedermi un espositore OLIO FIAT che da sempre teneva nel suo garage. Se fossi stato ancora oggi in collina nel cono d'ombra? Avrebbe cambiato idea? Avrebbe desistito? Avrebbe contattato qualcun altro? Fatto è che la trattativa è stata immediata. Ho portato a casa l'oggetto di culto e, appena giunto, l'ho legato al ricordo in realtà più forte di questa giornata: una grandinata di notevole intensità che ha distrutto molte piante del mio giardino ricoprendo a perdita d'occhio tutto ciò che si vedeva in esso. In questa foto si vede esattamente l'opposto di ciò che dovrebbe essere: un manto BIANCO (ormai notevolmente ridotto dopo le operazioni di pulizia) copre la strada normalmente nera; un espositore per buona parte di colore NERO per l'olio e la polvere depositativi sopra per decine di anni, che dovrebbe essere completamente di colore bianco. Alla natura lascio fare il reintegro delle cromie per il rapporto ghiaccio-strada. Per l'espositore invece mi aspetta un lavoro di pulizia e sgrassatura più accurato che forse neanche la grandine avrebbe saputo, sia pur veemente, fare bene.
11 gennaio 2015. Ho deciso di scrivere la storia delle auto elettriche con meccanismo cibernetico che trovai quasi dieci anni fa e che si ispirano all'Alfa Romeo Giulietta Sprint. Foto ed informazioni sull'icona a sinistra che le raffigura oppure cliccando qui: AUTO CIBERNETICA
9 gennaio 2015. Forse come forma di reazione a quanto ancora mi scuote, per chi mi leggesse abitualmente... Dopo averci pensato ripetutamente, ho preso il telefono ed ho deciso di acquistare, oggi pomeriggio, i treni con cui giocava da piccolo l'eminente matematico. Che colpo d'occhio! Ogni treno recava a matita sul tetto un codice apocrifo (se mi passate il termine) e ne ho perciò cancellato le tracce. In pratica ogni treno aveva alcuni numeri apposti dal bambino che aveva fatto dell'insieme una serie concatenata completa che rispondeva ad un preciso nuovo ordine. Questo è, a mio avviso, il motivo per cui si è conservato tutto. Sarebbe stato interessante verificarne la precisa rispondenza matematica, per comprendere la bontà della mente che lo aveva generato. Nella eventualità che scaturisse incontrollata "A BEAUTIFUL MIND" od una visione non per tutti subito comprensibile come altro film da poco uscito nelle sale "THE IMITATION GAME" insegna, ispirata a TURING; non essendo un matematico e non volendo offuscare l'immagine di un soggetto famoso... ho cancellato tutto! Resta il colpo d'occhio che non può sfuggire neanche ad una mente disordinata.
8 gennaio 2015. Un minuto di silenzio per i fatti di ieri.
3 gennaio 2015. Perchè Internet non può sostituirsi alla
conoscenza né il computer al nostro cervello. In un articolo dell'Espresso che
ha oggi compiuto un anno esatto, Umberto Eco, scriveva una lettera al nipote e
lo invitava ad esercitare la memoria. Non desidero prendermi meriti che vanno
all'illustre scrittore. Concordando in pieno su ogni Sua considerazione, e sul
gusto di tenere in testa nozioni non subito necessarie, avendo io stesso
conservato memoria del contenuto di quell'articolo, invito chi legge a ritenere
a mente due sole righe:
INGAP
LENCI Si tratta delle due più
importanti e prolifiche ditte italiane che realizzarono giocattoli in latta la
prima e bambole in panno la seconda. Ciascuna delle quali usò l'acronimo che
vedete sopra sincopato e subito qui svelato. La LENCI usò un materiale, il panno
pressato, che era così specifico e proprio da divenire poi un tutt'uno col nome.
Ancor oggi infatti si dice "panno lenci". L'acronimo diventa nome. La "latta
ingap" non ha avuto lo stesso successo. Più che altro perchè la INGAP non era la
sola ditta a magnificare questo materiale, che è finito anche per divenire
obsoleto. Ma qui il punto della situazione. Mi chiedo spesso perchè debba
continuare a scrivere di questo materiale che affascina un momento, ma lascia il
tempo che trova. Trovo che la risposta sia insita nel concetto di memoria
storica. Non pretendo che nessuno impari niente. Soprattutto a memoria. Scrivo
perchè non si dimentichi! 1 gennaio 2015. E' cominciato l'anno nuovo che ho salutato
con questa foto di auto in latta risalenti per buona parte ad almeno 50 anni fa.
Senza criteri specifici... solo al fine di evidenziare questa data.
Per chi avesse voglia di rileggere quanto scritto negli ultimi due anni vada ai
rispettivi link: |
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