Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cardini. La classe non è acqua!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I favolosi anni '30 della Ingap di Padova!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Metalgraf. Dalle scatole alle finezze da salotto ai giocattoli.

 

 

 

 

 

 

31 dicembre 2014. Vi auguro un felice anno nuovo!

BUON

 

24 dicembre 2014.  Buone feste a tutti!

19 dicembre 2014. Chi mi legge da un po' avrà già scorto nel blog dello scorso anno alcune immagini di vassoi di Antonio Rubino. Grazie all'amico Dario oggi posso far vedere una nuova versione. Si chiama "Estasi..." Una romantica coppia si libra in aria, ancora non si sfiora, già la loro lieta sospensione incarna tutta la poesia che il momento racchiude. L'estasi è una sensazione che si vorrebbe prolungare all'infinito. La forza del disegno di Rubino è data dall'innalzamento verso una "trascendenza" non ancora eterna.

Il tendere verso dei due personaggi, in modo che i due diventino uno, non è ancora compiuto. Ecco perchè, non erroneamente, a mio avviso la parola Estasi necessitava dei puntini di reticenza che sono infatti nel titolo. La stessa non ha raggiunto il suo culmine. Si tratta di un momento precedente al punto di arrivo. C'è ancora razionalità. La fusione è lì da venire, ma è percepibile. Occorre perdersi nell'immagine di Rubino, abbandonandola, per trovare la propria. L'allegoria, straordinariamente contenuta dentro tante cornici che racchiudono,  se non ci si sofferma alla sola valenza artistica e dimenticando la farfalla che porterebbe il discorso verso altre implicazioni, è una "stargate".

18 dicembre 2014. Quanta latta oggi! Mi è stata consegnata per posta una scatola che attendevo da un po' di tempo della INDUSTRIA AGRICOLA GIAMBATTISTA NAGAR di Pantelleria. Si occupava di produzione ed esportazione di  UVA PASSA, ZIBIBBO, MOSCATO, CAPPERI ed altri prodotti tipici dell'isola. Ecco due immagini della scatola:

 

L'uva di Pantelleria e la specifica pratica agricola che ad essa sola appartiene (viti basse che crescono in piccole conche per restare riparate dal vento impietoso ed impetuoso che caratterizza l'isola) è da poco stata riconosciuta patrimonio dell'UNESCO. La Società  Ligure, lo scatolificio che realizzò questo contenitore, non tenne conto di questa caratteristica (forse perchè ignara o altrimenti, peggio, per non ostentare un difetto che comporta costi di lavorazione superiori di 3 volte a quelli delle tradizionali viti). Le uve ritratte sembrano perciò piuttosto sopraelevate. In realtà spesso sono invece nascoste da foglie che le nascondono a pochi centimetri dalla terra.  Difetti d'altri tempi, diventano ora caratteristiche di unicità. Oggi a tavola ho deciso perciò di accompagnarne la visione, prima di riporla insieme con le tante altre scatole che possiedo, con un ottimo vino Pantesco, di cui ho parlato in passato: il ROSSO DI MARCO. C'era tanta luce in cucina oggi.  Non mi sono curato di fare una foto migliore...

Distolto lo sguardo dalla scatola e dalle implicazioni di natura produttiva delle viti, la mia attenzione, quindi il mio racconto, si sposta su un'esperienza provata dinanzi a dei giocattoli che mi sono stati proposti nel pomeriggio (sarebbe il caso di dire riproposti, per vicissitudini lunghe da spiegare e non interessanti) e dell'acquisto non portato a termine. Nella foto vedete tanti soldatini in latta leggerissima, raffiguranti tra gli altri: carabinieri a cavallo, bersaglieri in bicicletta, soldati della regia aeronautica e della MVSN ed altri soggetti ripetuti parecchie volte.

Questi soldatini, realizzati dalla INGAP per albero di natale e dolciumi (Fonte: catalogo INGAP 1933) insieme ad un numero cospicuo di trenini della stessa marca, sono ciò che resta dei giocattoli di un noto matematico e professore d'università scomparso da poco tempo. Il fatto che fossero solo treni mi ha fatto pensare ad una persona che ha passato la propria giovane vita in modo piuttosto inquadrato. La mancanza di binari mi ha fatto pensare però che facendo andare i treni verso qualsiasi direzione, ciò non sia avvenuto. Il punto di vista odierno deponeva  verso  il bel colpo d'occhio. Peccato che fosse tutta roba molto incompleta! Gentilissimo è stato il proprietario a farmi fare questa foto.

Non avendo concluso l'acquisto di questi oggetti d'epoca, mi sono rivolto ad anticipare l'acquisto dei regali natalizi. In un grande magazzino mi sono trovato dinanzi agli oggetti che ritraggo in queste immagini:

La disposizione era caotica allo stesso modo dei giocattoli visti prima. Confusione in più era data dall'assemblaggio senza poesia di alcuni di essi... in quest'ultima foto si nota infatti che un robot è stato montato con la testa al contrario. Deluso, ma non poteva andare altrimenti, mi sono rivolto ad acquisti completamente diversi. Queste litografie di  nuova generazione potrebbero anche essere passabili, e non sempre, ma le forme non sono la stessa cosa di quelle passate. 

14 dicembre 2014. Guardare al passato ma restando nel presente. Non posso lanciare i miei nuovi aggiornamenti del sito per problemi  di connessione. Quindi quanto scrivo sarà visibile chissà quando...  Oggi il mercatino delle pulci non ha offerto molte occasioni d'acquisto. Ho perciò ripiegato su generi di poco conto, resi gradevoli dalle colorate litografie. Per scherzo li chiamo sgrush sgrush, da "sgruscio" che in siciliano significa rumore fastidioso. In pratica si tratterebbe di sonaglini al cui interno è una piccola pallina che, scossa, emette un tintinnio, uno "sgruscio" appunto. 

L'oggetto rotondo è invece un "dexterity game", un gioco di destrezza. Due topini di latta sono contenuti all'interno di questo gioco e, di fronte alla prospettiva di finire mangiati dai gatti che li osservano sullo sfondo, possono ripiegare all'interno di due trappole per topi che li attendono come casa di salvezza. Non immediatamente agevole è, per chi gioca, inserire questi topini all'interno delle trappole; ma una volta imparato è estremamente semplice. Occorre destrezza. La prima parola che accoppio a questa abilità è il furto...

Quest'ultima parola ed il gioco stesso mi impongono di riflettere su una metafora che si attaglia alla vita. In questo momento storico non posso non pensare me e chi mi circonda come quei topini che devono accontentarsi di perdere qualcosa (finire nella trappola) di fronte al male maggiore (esser mangiati dal gatto). C'è da chiedersi, qualora ciascuno che mi legga non faccia già le Sue conclusioni, chi sta sostituendo il bambino che gioca con destrezza? Datevi le risposte che volete. Non c'è una sola risposta.

Non occorre trovare sollievo nel male minore, bisognerebbe uscire da quel rotondo spazio che ci cinge per trovare il giusto rimedio ad una trappola che ci attende ormai con troppa puntualità. I topini di latta sono ignari di ciò. Noi non siamo topini...

7 dicembre 2014. Le foto della mostra di Reggio Emilia. La mostra è da sempre consolidata per fumetti ed album di figurine, ma per chi cerca materiale in latta litografata ci sono state, anche in questa edizione, delle ottime occasioni d'acquisto.

4 dicembre 2014. Per domenica prossima, in base a dove vi troverete o dove vorrete andare, consiglio una delle seguenti mostre: Parigi o Reggio Emilia.

2 dicembre 2014. Oggi ho girato un po' per la città prima di trovare il formato di pila, ormai obsoleto, che occorre usare per accendere le luci di questo cabriolet. Ne è valsa assolutamente la pena!

30 novembre 2014. Le foto dell'ultima mostra di Novegro Giocattoli.

29 novembre 2014. La giornata di oggi va ricondotta a due uomini:  il primo mai conosciuto, il secondo amico collezionista. Desidero dedicare questa prima foto a Guido, il fortunato adulto che ricevette questo gioco, simile ad uno dei suoi da bambino, e ne ha così potuto diligentemente e responsabilmente mantenere intatto lo stato di conservazione. Questa splendida cabriolet Ingap dei primi anni '30 era già appartenuta al suocero, che gliela donò, e che dimostrò un gusto raffinato quando acquistò questa macchina di latta, preferendo questo colore e questa versione a luci elettriche, che all'epoca si vendeva solo a richiesta, su altri modelli e versioni meno attraenti. L'amore particolare che il suocero di Guido aveva per questi oggetti è stato trasmesso anche alla nipote. Grazie a questa sensibilità, perpetuata per tre generazioni, l'auto ha conservato tutta la sua freschezza e, sebbene manifesti minime tracce del passaggio del tempo e dell'uso, mostra una grande bellezza che occhi attenti e rispettosi contempleranno ancora, prima di passare il testimone della conservazione ad una nuova generazione.

L'acquisto che ho fatto oggi, per le modalità d'esecuzione e per la lontananza da casa,  resterà per me indelebile. Ma questa giornata è anche da ricordare per un altro uomo. Come avevo scritto negli scorsi giorni, domani si svolgerà l'ennesima edizione della Mostra Scambio di Giocattoli di Novegro. L'inaspettato allestimento di tre vetrine piene di robot, all'interno del padiglione del Parco Fiere, da parte di Armando Pozzi quasi per intero e con la collaborazione di altri espositori collezionisti.  L'iniziativa, alla quale va il mio grande apprezzamento, è nata dal desiderio di ricordare l'amico Paul Lips, collezionista di robot e giocattoli spaziali, scomparso da poco più di due anni. Molti aneddoti sono stati raccontati, tra i presenti, di questo uomo generoso.  Bisognava esserci a questa edizione solo per firmare il book. Chi lo ha conosciuto, sono certo, ha altrettanti bei ricordi di Paul.

La giornata è stata contrassegnata da molti altri avvenimenti. Il più importante dei quali la visita, da parte mia, della casa di un grande collezionista milanese che mi ha permesso di condividere le sue splendide cose. Peccato non avere foto per chi segue il blog. E' stato sicuramente un grande accrescimento. 

26 novembre 2014. La borsa scambio di Novegro è imminente. Tra qualche giorno le foto di questa edizione.

23 novembre 2014.  La Mostra Scambio siciliana più importante dell'anno in tema di collezionismo si svolge oggi. Presento le immagini della locandina e di un tavolo ben assortito!

17 novembre 2014. E' appena finita un'asta di un bellissimo e raro oggetto pubblicitario della Cardini che ha realizzato la cifra di vendita in perfetta linea con le valutazioni note e c'è già chi utilizza le foto su altro sito di annunci on line per tentare la frode. Con le stesse immagini, senza alcun pudore. Pubblico una delle foto del bel pezzo aggiudicato. Delle due colorazioni note è quello meno consueto.

16 novembre 2014. Una sola foto, molto esplicativa, della mostra di Toyssimi di Roma appena conclusa.

10 novembre 2014. Già da un paio di settimane nella mia città si tiene una esposizione di personaggi del CAROSELLO RAI. La mostra si chiama Réclame ICONE E CREATURE. Molti personaggi cult presenti, ma anche molti grandi esclusi. Prendendo spunto  da questa gradita iniziativa voglio partecipare anche io. Inserisco perciò le immagini di un personaggio, di quelli trattati e presenti anche nella mostra, che all'epoca ebbe talmente tanto successo da convincere la Baravelli ad ordinare la realizzazione in Giappone dei giocattoli, in parte in latta, che vedete qui sotto. Il personaggio si chiama ANGELINO e promozionava la SUPER TRIM.

Di questo che vedete sotto ho solo una immagine perchè, scelleratamente, lo scambiai qualche anno fa non ritenendolo importante per  la mia collezione.

7 novembre 2014. Oggi mi hanno "whatsappato" (scusate il doveroso neologismo per un sito che guarda più al passato) alcune foto di giocattoli degli anni '20. Tra queste immagini mi è spuntato un sorriso quando ho rivisto una piccola nave della HESS che ho acquistato nel 2003 e che avevo allontanato dalla memoria. Le navi da guerra non possono destare immediatamente sorrisi. Le occasioni dell'acquisto invece si e a tale ricordo riconnetto le ragioni della mia contentezza. 

Ecco perciò la foto, tra gli altri, dell'oggetto che mi hanno mostrato:

Confrontando l'immagine ricevuta con il giocattolo che ho in collezione, ho scorto piccole differenze e pertanto le pubblico a vantaggio degli amanti delle curiosità per disquisirne sopra.

D'altro canto se si va sul web è possibile scorgere anche quest'altro modello.

Occorre perciò aggiungere un po' di storia, per comprendere il perchè della differenza più macroscopica: il nome di ogni nave.   La HMS DREADNOUGHT della Royal Navy fu la prima Corazzata  della storia navale ad essere dotata di turbine a vapore ed era inoltre armata di tutte le batterie principali a calibro uniforme, per questo definita monocalibro. Tanto rivoluzionaria che il suo nome divenne un termine generico per le navi da battaglia moderne. Ecco spiegato il motivo del nome per il mercato inglese. La JEANNE D'ARC era una nave della flotta francese della prima guerra mondiale, lo conferma il fatto che abbia acquistato questo piccolo giocattolo di 21 cm al FESTITOYS di Paris. L'ultima versione che sto mostrando, senza nome, è stata trovata in Italia. Potrei dire che i tedeschi, realizzatori del gioco, non riconnettessero  alcun valore alla regia flotta italiana né ad alcuna delle sue navi e per questo non battezzarono la navetta con alcun nome specifico. In realtà mi manca la foto della GARIBALDI che aggiungerò appena possibile. Per le mie esperienze, molte di queste navi giocattolo non avevano  alcun nome, pertanto accessibili a qualunque mercato; quella della prima foto mostrata ne è l'esempio.

Oltre alla versione italiana GARIBALDI, ricordo infine la versione tedesca: DEUTSCHLAND, qui visibile.

1 novembre 2014.  A partire da domani e sino al prossimo 6 gennaio la collezione  di giocattoli e pubblicità di latta di Giordano Dal Prato sarà visibile  presso il Garden Bulzaga ad Errano di Faenza. Un'occasione per vedere in una ambientazione retrò, ma rigorosamente dal vero, degli oggetti di grande pregio. Consigliata.

26 ottobre 2014. Domenica di riposo per godermi l'ultima arrivata, già dallo scorso giovedì per essere esatti. Acquistata per il tramite di due collezionisti che annovero adesso tra gli amici del sito che mi hanno reso possibile l'acquisizione ai fini dello studio. So poco. Non ho visto  un oggetto identico, solo qualcosa di simile da comparare. Ci ragionerò sopra stasera scrivendo altre considerazioni. Per il momento pubblico una prima fotografia. Vi dice niente? Inutile dire che la scritta promozionale del sito è stata applicata da me e, se non fosse immediatamente comprensibile, ci tengo a precisare che è posticcia.

In serata ho poi fatto altre foto, che aggiungo qui sotto, di due visioni di tre quarti  di questo strano veicolo. La prima peculiarità, evincibile già dalla prima foto, è data da un cofano piuttosto alto e pronunciato a dispetto di una parte posteriore più bassa e meno definita, addirittura mancante della chiusura posteriore. Il processo di fabbricazione industriale, sicuramente teso a ridurre al minimo i costi di realizzazione, ha reso inutile persino la definizione di un radiatore e l'unico foglio di lamiera di cui è fatto il giocattolo è ripiegato su se stessa e bloccato con un semplice rivetto a bottone con linguelle. In modo comunque da simulare le rotondità di un frontale da radiatore non spigoloso della metà o fine degli anni '20. Il senso del dinamismo è molto forte.

Sono molto indeciso sul fabbricante. Anche sulla zona di esecuzione. Se fosse italiana, azzarderei che si tratti di una ALEMANNI. Ma qualche cosa mi fa supporre che provenga dalla Germania ed allora i produttori possono essere stati davvero tanti ...

19 ottobre 2014. Non sono particolarmente entusiasta di questo acquisto di oggi realizzato al nuovo mercato delle pulci del porto di Catania. Mi ha attirato più per il coperchio della scatola che per il contenuto. Le promesse sul contenuto parlavano chiaramente di SCATOLAME DI OGNI TIPO E DI OGNI GENERE.

Domenica scorsa in altra parte dell'isola uscivano cose ben più succulente che mi sono perso e che sono andate verso altre direzioni. Troppo velocemente per inseguirle... Ho fatto però in tempo a prendere la targa...

8 ottobre 2014. Negli Stati Uniti si parla in questi giorni di "rischio Ebola". Preferisco ricordare che oggi ad Hershey, nella capitale del cioccolato della Pennsylvania, si apre il più grande mercato di auto d'epoca che io abbia mai visitato. Poiché non è proprio dietro l'angolo, vi faccio vedere cosa si poteva trovare qualche anno fa tra i banchi di esposizione. Queste foto risalgono ad un periodo d'oro. Era il 2000. Già si concertava l'operazione Torri Gemelle che ci avrebbe gettati tutti nello sconforto. Si viveva ancora con grande entusiasmo.

In alto a sinistra una giostra (vera). Una delle 60 attrazioni del parco divertimenti di un paese  con una non grande popolazione, arcinoto per la sua fabbrica di cioccolato.

In basso a sinistra una vetrina piena di giocattoli in latta. Americani e tedeschi per lo più. Prezzi davvero accessibili benché il dollaro avesse all'epoca un valore davvero elevato.

In basso a destra una realizzazione coeva di un mondo lucido dove le targhe americane sono tagliate seguendo le forme degli stati  confederati. Solo gli USA. Niente altro. Non sono un antiamericanista, ma certe immagini, pur nella bellezza realizzativa, mi fanno riflettere circa l'input di base che da forza al "concept".

Infine in alto a destra due grandi personaggi che hanno contribuito a formare le mie conoscenze in merito a quanto scrivo su questa pagine. Con la macchina   fotografica in mano, sempre pronto a documentare, è Veniero Molari, ormai scomparso, proprietario tra le altre cose di una collezione di navi da guerra Marklin prima serie che non avevano pari per condizioni di conservazione. Poco dietro mio padre, mai privo d'interesse per un'auto d'epoca. Entrambi assorti nella possibilità di un restauro davvero impegnativo di questa "roadster".

6 ottobre 2014. Avete risposto bene all'appello dello scorso giorno 1 ed in meno di una settimana i 4 giocattoli sono passati di mano. Io ho fatto da tramite in modo assolutamente disinteressato e spero che questo sia stato gradito dalle parti. Ora non ne approfittate troppo però!!!

4 ottobre 2014. Ricevo delle foto dal grande collezionista ed amico Piero e volentieri le pubblico. Scoprite la differenza!

La 'C' è diventata 'G'. Che si tratti di falso d'epoca? Non credo. Che si tratti allora di una ditta che voleva sfruttare la notorietà della Cardini? Neanche. Pura fantascienza! In tema filatelico una notizia del genere avrebbe senz'altro creato un caso. La latta non crea questi scoop, ma è senz'altro una curiosità che comporta la necessità di andare a rivedere i propri giocattoli. Io l'ho già fatto, ma non ho trovato ditte Gardini. Voi?!

3 ottobre 2014. Finalmente ieri è giunto a casa il mio ultimo acquisto! Si tratta di un gioco risalente al periodo ricompreso tra il 1905 ed il 1910. Pubblicitario della stessa ditta che dovrebbe averlo realizzato, la MOKO del noto Moses Kohnstam. I giocattoli di questa marca sono piuttosto rari. Per la mia esperienza collezionistica, ormai ventennale, si trattava del primo mai visto. Pertanto mi sono ben guardato dal perderlo. Ma stavolta è stata molto dura. Sia per i giorni che mi separavano dalla decisione di vendere del proprietario, sia per l'asta furiosa che ha toccato altri collezionisti europei.  Al punto che persino Eleonora, fidanzata del ragazzo che me lo ha venduto, non crede tutt'ora al prezzo di cessione. Si è dal canto suo impegnata a cucinare una torta di rose in caso di un preciso realizzo, e benchè questo sia stato ampiamente sforato per più e più volte, ad oggi il fidanzato non ha ancora mangiato la suddetta torta perchè la signorina si rifiuta di credere a quanto lo stesso afferma. Forse la lettura di queste righe la riporterà agli obblighi contratti.

Quello di cui son certo è che dolci ne mangio pochi e e dovrò perciò "accontentarmi" di questo giocattolo. Per quanto mi riguarda, da collezionista, posso restare contento. Avrei dovuto mettere nel piatto anche una bella fetta di torta?  Non so.  Non voglio divagare. Vi prego di notare questo bus di latta in tutto il suo splendore... 

Andiamo al gioco e sfamiamoci dei sapori che lo stesso promana da tempi lontani. Quello che vedete è il lato meno interessante.  Ma descrive dei bei particolari.  Al di sotto delle finestre di colore azzurro chiaro è la dizione "LONDON GENERAL OMNIBUS Co".  Un altra scritta sulla linea del tetto ha uno slogan pubblicitario impossibile da non condividere "MOKO TOYS are the Best." Sul piano superiore 4 profili di gentiluomini e di dame ben vestite sormontano ed animano un bel bus guidato da uno chauffeur un po' più grande della scala dei passeggeri.

Sul lato opposto (per ora non ho fatto una bella foto, me ne scuserete) i passeggeri sormontanti il bus divengono 5. Le scritte restano le stesse. In basso, in fondo al bus, è un piccolissimo controllore che tiene per mano una corda che si insinua sino all'interno del bus e va a collegarsi ad un meccanismo particolarissimo, ma penso anche abbastanza prevedibile. Il controllore ha un braccio mobile. Quando la corda viene tirata all'interno, dal meccanismo, si aziona un campanellino che suona per ben tre volte a scatti velocissimi e l'azione scaturente dall'interno sembra invece provenire dall'azione del piccolo omino. Completamente sotto scala, è il caso dire; protagonista dell'azione.

Il gioco, guardandolo bene ricorda i vecchi FISCHER tedeschi. Se esistesse una commistione tra questa due case non sono in grado di dirlo. Ma noto una certa  somiglianza.

Questo basterebbe. Ma spesso le cose affascinanti possono prescindere dall'oggetto in se. In questo caso però la coniugazione della bellezza dell'oggetto con i fatti che ne hanno portato al ritrovamento, per me sono talmente tanto toccanti, da non poterli non condividere.

Qui di seguito riporto testualmente cosa mi ha scritto chi me lo ha venduto: " Il giocattolo è stato trovato nel corso dei lavori di ristrutturazione di un palazzo signorile (...) del 1600, durante i lavori di demolizione di un vecchio controsoffitto realizzato con la tecnica del cannucciato (cannucciato di palude intonacato). I muratori, per ridurre la quantità di polvere creata dalla demolizione, usano bagnare preventivamente il controsoffitto. E' proprio durante questa operazione, eseguita con l'ausilio di un tubo in gomma da un punto in cui il controsoffitto risultava aperto, che uno dei muratori ha sentito il getto dell'acqua colpire nell'oscurità del controsoffitto qualcosa di metallico. Durante l'operazione di demolizione è venuto alla luce il giocattolo in questione che si presentava sporco come nelle immagini allegate.
Nessuno tra i muratori ha intuito il valore del ritrovamento e solo uno di essi ha deciso di portarlo a casa apprezzandone la fattura. Qui il figlio (cioè io) ne ha intuito il possibile valore economico e ha deciso di venderlo all'asta tra diversi collezionisti."

Non è importante che abbia prevalso il mio acquisto. E' importante che dal cannucciato intonacato il bus, opportunamente pulito, sia passato ai petali di rosa...

1 ottobre 2014. Un amico collezionista vuole dismettere 1 giocattolo anteguerra della CARDINI e 3 della INGAP. Li ho messi in vetrina: www.litolatta.it/LATTA.htm

26 settembre 2014. Resto sempre in tema di giocattoli Cardini. La pagina che ho realizzato in questo sito dice ancora molto poco rispetto a quanto mi è noto e lascia intendere che le notizie storiche più comuni siano già conosciute da chi legge. Sono certo che si troveranno sempre nuove cose dal passato e quindi non si finirà mai di fare aggiornamenti. Nutro però fortissimi dubbi in merito ad una scatola giocattolo che, in questi giorni, si cerca di far passare per tale: ATTUALMENTE IN ASTA su Ebay da parte di un  venditore (che spero sia  soltanto male informato) che sta in questi giorni proponendo a tutti i costi come facente parte della gloriosa famiglia dei giocattoli originari del paese di Omegna una scatola di biscotti che non ha la bellezza, né la dignità per potere essere annoverata nel nucleo di giocattoli le cui scatole contenitore, ma non solo quelle (non ci vuole un genio infatti per comprendere che le sagome raffigurate sulle medesime corriere, quelle marcate Cardini, abbiano lo stesso tratto) erano disegnate da Attilio Mussino. 

Torniamo al modello in vendita in asta. Definito come una rara prima versione, rispetto alle ben note, qui pubblicate. Direi piuttosto che le linee e la sagoma siano più austere, perchè di paesi più germanici, quando addirittura non successive e più vicine alla seconda metà degli anni '30. Quindi semmai a volere avvalorare la tesi del venditore si tratterebbe di una versione successiva e non precedente. Chi conosce la storia della Cardini, sa che ad un certo punto, forse anche a causa  della crisi del '29, la fabbrica chiuse i battenti. Non avrebbe avuto senso perciò, per un ditta che sta per chiudere, di realizzare un costosissimo nuovo stampo ed una nuova litografia, tra l'altro più povera perchè basata su un numero minore di colori, per un bus corriera di nuova foggia totalmente diversa per forma.

Ad ogni modo non albergando la verità assoluta in nessuno di noi, dico solo che io non lo annovererei mai tra i giochi della pagina Cardini che ho realizzato. Per prudenza.

Pubblico la foto di due oggetti che sono in tutto e per tutto uguali al modello che sto analizzando.

Il primo (che vedete qui sopra) è apparso, con il numero di catalogo 1956, nella seconda asta dei giocattoli della collezione KAUFMANN, organizzata da Bertoia pochi anni fa; in essa è stato definito di fabbricazione OLANDESE. 

Questa seconda  foto, presa dalla pagina 166 del celebre libro dello svizzero PETER OTTENHEIMER, vuole che sia stato realizzato per il mercato, appunto, svizzero. Il giocattolo è più piccolo (19 cm). Volendo ancora insistere sulla tesi del venditore dell'asta,  dovrebbe  perciò esistere anche una prima versione piccola. Ma non se ne fa alcun cenno.

Forse a questo punto è opportuno vedere una corriera CARDINI, riconosciuta da tutti come tale, se non altro perchè così marcata.  Questa foto è di un bel modello che vidi parecchi anni fa ad una mostra antiquaria a Palazzo Butera a Palermo, sopra un camino di una delle sale.   

Mi piace il confronto, quando le convinzioni siano avallate da concretezze solide di riferimenti inequivocabili. Propongo perciò alcuni termini di paragone e chiudo la dissertazione dicendo che per me si tratta di una scatola per biscotti che ha la sua unicità, ma non la bellezza di un gioco Cardini. Ma si sa... la bellezza è soggettiva. Poi c'è anche il cattivo gusto!

23 settembre 2014. Ho fatto degli aggiornamenti alla pagina dei giocattoli  Cardini. Nel frattempo segnalo un'inserzione su Ebay relativa ad una giostra Cardini incompleta, l'aereo S13 con scatola HANGAR.

21 settembre 2014. L'estate non vuole ancora consegnarsi all'autunno. Oggi nella mia città, in un giorno caldo ed afoso, il nuovo mercato sperimentale (già alla seconda domenica di un periodo di prova di 6 mesi in totale) ha consegnato i primi frutti: una splendida FERRARI SUPERAMERICA bicolore a frizione della BANDAI con scatola originale.

16 settembre 2014. Un anno fa trovavo questo cartoncino pubblicitario che vedete qui sotto.

Lo acquisto ad una mostra, dove si può dire che non avevo trovato niente di importante, ma proveniva dalla rete. Chi me lo offriva lo aveva trovato una settimana prima da un venditore che lo aveva trovato a sua volta nel retro di una cornice. Difettoso nella parte superiore e nella parte laterale sinistra. Come mai? Naturale! Al primo proprietario serviva un cartoncino per riporre chissà quale immagine sotto vetro, magari di nessun valore collezionistico. Decido di acquistarlo ugualmente, benchè era chiaro che ne mancasse parte e che lo slogan pubblicitario fosse sovrastante. Si intravedono difatti delle lettere nella parte sommitale. Di tanto in tanto riguardandolo ne ho cercato di ricostruire la parte finale del motto, ma con insuccesso.

Decido di darlo ad un amico grafico, informandolo circa le misure che questo cartoncino poteva avere. Ecco cosa è venuto fuori:

Lo slogan è ancora mancante. Spero che qualcuno mi faccia vedere prima o poi una versione di questa pubblicità, anche in bianco e nero, per capire come la DELSER volesse veicolare i propri prodotti. Ed ho usato quest'ultimo verbo non a caso, proprio perchè è del 'veicolo' ritratto che io sono particolarmente interessato a parlare. Analizziamo gli elementi di questa pubblicità: la scritta Biscotti Delser è la più evidente, in basso sono apposti gli stemmi della Real Casa e dello Stato Pontificio, in alto tutte le strade portano al monte Olimpo, accanto al quale, in aria, è il marchio della ALFA ROMEO di MILANO. Non per ultima, la vettura di questa fabbrica è una 6c 1750 BERLINA TURISMO 6 luci strapuntinata.

Nel periodo in cui questa pubblicità ebbe luce, la Delser fece realizzare alla Passero e Monfalcone un giocattolo scatola che in alcune pubblicazioni degli ultimi venti anni viene descritto riprodurre una 6c 1500. Questo modello era ormai obsoleto nel 1929 e la 6c 1750 prendeva invece il sopravvento divenendo da subito plurivittoriosa. I cavalli vincenti non passano inosservati e la DELSER ne approfittò senz'altro con questa realizzazione.

Non vado perciò molto per il sottile, per me la PASSERO e MONFALCONE è una 6c 1750! Chi ha dimestichezza con entrambi i modelli comprende bene che la cosa abbia la sua importanza. Sono lieto di averlo scoperto tramite una pubblicità d'epoca. Che rabbia non conoscere il 'consiglio per l'acquisto'!

Qualora qualcuno fosse curioso di vedere la macchina e non la conoscesse, nel mio sito troverà alcune immagini pubblicate.

7 settembre 2014. Per questa data sarei stato a Novegro Borsa Scambio con tre amici collezionisti. Ho avuto un contrattempo che mi ha impedito di partecipare all'ultimo momento; loro invece ci sono stati e sono rientrati molto contenti.  Se mi pervenissero da parte loro delle foto  di questa edizione, nei prossimi giorni, le inserirei volentieri.

Rimasto in città mi sono dovuto accontentare del mercatino delle pulci che in questo periodo sta attraversando momenti caotici di riorganizzazione in un nuovo luogo, ex sede del mercato ortofrutticolo, completamente inappropriato per le esigenze di un mercato hobbistico che  dovrebbe avere contiguità con la città vera, con il centro storico, con il tessuto umano e sociale che si permea e fortifica anche per il tramite del recupero degli oggetti del passato.

Un esempio fortuito, perchè avvenuto proprio questa domenica, ma assolutamente perfetto per far intendere cosa ho appena scritto sopra e perchè questi mercati vadano  aiutati, non invece fatti morire con burocratiche lungaggini (per esprimermi solo in tali termini) è dato dal mio ritrovamento, che potete scorgere qui sopra. Si tratta di una parte del noto e rarissimo PESCE MAGICO della INGAP,  realizzato e brevettato nel 1935 circa. Il mio occhio esperto lo ha notato sopra un tavolo di oggetti di ogni genere. Altri ricercatori delle prime ore dell'alba, passando prima di me, lo avevano scambiato per un'esca di quelle simili al vero...

Accludo la foto ricevuta dall'amico Franco, che ringrazio molto per il contributo, di un giocattolo perfetto con scatola.

6 settembre 2014. Anche se l'estate è in prossimità di conclusione, per coloro i quali fossero ancora in viaggio all'estero ed avessero scelto come meta la Spagna, consiglio di visitare la mostra del giocattolo di Madrid che si svolgerà ogni primo sabato del mese. Magari poi, fatemi sapere di che si tratta. Allego l'immagine della locandina con tutte le informazioni per arrivare alla mostra.

31 agosto 2014. Ultima edizione estiva della mostra antiquaria di Modica. Minore l'afflusso degli espositori rispetto al solito. Buona partecipazione di pubblico. Un solo tavolino destava maggiore interesse per turisti e collezionisti, e forse anche giovani futuri collezionisti...

18 agosto 2014. L'estate è in pieno corso. Le mie mete di quest'anno mi hanno distolto dalla ricerca. In compenso ho ricevuto molte offerte d'acquisto o semplici segnalazioni che non mi hanno allontanato completamente da questo mondo. Nei giorni prossimi qualche assaggio di cosa ho comprato e cosa ho scrutato in rete, ma non ho preso.

Comincio da due scatole a cilindro non comuni che sono scadute su Ebay lo scorso giorno 8 agosto e che non ho potuto seguire:

 

Indubbiamente un collezionista non può andare in vacanza senza pagarne gli effetti dell'allontanamento. Scrutando nei risultati delle scorse settimane, vedo poi questa insegna firmata "creazioni DIULGHEROFF", con grande M futurista e dal formato assolutamente insolito: trapezio con base grande da 60 cm, base piccola da 22 cm ed altezza di 80 cm. Gran bel pezzo! L'alternativa ed il dubbio di non trovarne mai più una mi assalgono. Comprare questa insegna o scrivere nella memoria una bella giornata di mare a fare snorkeling? Forse entrambe le cose. Ho finalizzato solo la seconda perchè, nel mentre, qualcuno ha pensato bene di far chiudere prima l'inserzione.

24 luglio 2014. Non è un giocattolo, piuttosto un giocattolone, su un'auto vera fu realizzato questo strano allestimento, applicando dei grandi tondi forse neanche in latta litografata. Molte note insegne  della ECLA però lo sono. Oggetto affascinante che non potevo non condividere. Risale al 1911 ed è stato costruito su telaio DE VECCHI.

19 luglio 2014. Non è passata una settimana dalla fine dei mondiali, la Germania ha vinto il suo quarto titolo e tutto è ormai archiviato. Finita perciò l'attenzione a senso unico, si riprende a parlare di latta litografata... Sulla 'rete' era offerta da un paio di settimane una INGAP dal prezzo più volte ribassato che non aveva ancora trovato un compratore. Ho deciso perciò di aggiungerla alla collezione. Sono così in grado di pubblicare una foto che ritrae tre INGAP modello n. 760.

Due di esse, le più esterne, recano sul radiatore la scritta Balilla e la targa 760-PD. La terza dispone della sola targa 3572-PD e non reca la scritta BALILLA in corsivo perchè è stata costruita in epoca appena precedente; non reca neanche le scritte SUPERFLEX - INGAP 5.25 X 18 sulle ruote.

La scritta Balilla comparì in questi giochi solo dopo il 1932, anno della uscita dell'automobile FIAT 508, nota poi come Balilla. Pregevoli come sempre le varianti di colore che la INGAP ha saputo realizzare e che qui potete scorgere.  Conosco altre due varianti di colore. Ma immagino ce ne siano molte altre. Man mano che mi imbatterò in un modello diverso ne darò informazione a questo link: FIATBALILLAINGAP

Con la scritta BALILLA sul radiatore esiste anche il modello, più proprio, n. 508 della INGAP, versione scoperta (tipo spider o cabriolet) dal radiatore a pentagono più spigoloso, non smussato ed arrotondato come nel n. 760.  Di questo bel giocattolo, una splendida versione elettrica è pubblicata nel libro di IVAN BENZINA, recante per errore la data del 1929, sicuramente non attendibile.

11 luglio 2014. In attesa di conoscere domenica chi avrà la meglio tra GERMANIA ed ARGENTINA, un cenno dal passato di questo sport. L'immagine è di un vassoio di latta dei primi decenni del secolo scorso, diciamo di quasi cento anni fa...

7 luglio 2014. Oggi con una teoria ardita e giocando affettuosamente con le attitudini di chi lo ha fatto prima di me, cerco di scagionare il bimbo Benedetto trattato forse con poca attenzione e facili critiche lo scorso 8 giugno. Perchè dargli tutta la colpa della demolizione di una AUTO DIANA INGAP? Forse qualcuno l'aveva avuta prima di lui e ne aveva già fatto scempio e, consegnandogliela unicamente per una foto, ne ha costituito le basi per  immortalare il povero bimbo Benedetto come un distruttore, ingiustamente.

Questa foto da, invece forse, giustizia a due fratellini quasi ugualmente giudiziosi.

Ho acquistato questi due giocattoli di fabbricazione cinese assolutamente identici. Almeno finché non ho aperto la scatola. La forza del mio ragionamento è data dal nome impresso sopra: CARMELO e GIUSEPPE. Uno dei due ha senz'altro tenuto meglio il proprio camion bisarca rispetto al fratello. Poiché il mio non è un sito di gossip, non denuncerò il responsabile! Non è escluso del resto che i coperchi delle scatole siano stati invertiti e che quindi potrei dare involontariamente torto al bambino sbagliato!

29 giugno 2014. Traggo spunto da un accadimento avvenuto al  piccolo Benedetto nel 1929 e trattato qui immediatamente sotto, per continuare a disquisire sugli oltraggi subiti da giochi di latta e su quanto sia difficile riassemblare i pezzi. A volte piccoli ritrovamenti però risultano così migliori di grandi. Perchè mettono alla prova la conoscenza accumulata nel tempo e, come difficilissimi puzzle, allenano le sinapsi. I grandi ritrovamenti restano però sempre tali ed insuperabili, solo più rari, quindi meno raccontabili (quando non celati dall'alone di mistero che devono conservare!). Non volendomi perdere in altre considerazioni... Parlavo di un piccolo ritrovamento, che contiene anche un suggerimento per i curiosi ma anche per i pratici ed allenati ricercatori dei mercatini. Mi trovavo stamani ad un mercato antiquario che si sta pian piano espandendo e che, a mio avviso, costituisce un ottimo appuntamento da fissare in calendario per i prossimi mesi: il mercato di MODICA, in provincia di Ragusa. Le temperature estive e la irradiata luce sulle pietre bianche isolane rendono il mercato piuttosto difficile da affrontare in questi mesi per chi soffre le condizioni descritte; forse più pratico in autunno. Comunque,  i ritrovamenti leniscono tali ferite... un po' di sacrificio ci vuole! Parliamo quindi di questo occasionale ritrovamento che mi ha colpito di più di quelli più importanti di questo stesso giorno.

All'interno di una scatola di costruzioni del tipo Meccano, ma di realizzazione italiana dei primi anni '30, c'è sempre l'occasione di imbattersi in qualcosa di inaspettato... Non potendo spiegare al venditore perchè era mia intenzione fare una foto all'interno del box e  volendo evitare riottosità in tal senso, alla vendita di due sole cose contenute in esso, mostro soltanto la foto  degli oggetti acquistati, non più nel loro contesto di partenza...

Inutile dire che la scatola di montaggio nella sua interezza avrebbe potuto avere un costo elevato, come anche minimo. Come sempre succede, quando l'oggetto dell'interesse è marginale rispetto all'insieme, l'affiorare di queste due leggerissime ruote in latta litografata, della tipologia senza scritte, ma sicuramente INGAP, mi ha indotto ad ingaggiare una 'giusta' ma forzata campagna di convincimento con il venditore tesa a dimostrare che le ruote non facevano parte del restante contenuto. Di fronte allo scetticismo del proprietario mi hanno soccorso solo le istruzioni contenute all'interno della scatola per dimostrare che le ruote del gioco di costruzioni sono tutte a disco pieno e più piccole e, soprattutto, gommate.  Abbiamo trovato un accordo.  Lieto, non ho pensato quindi di spiegare cosa mancava. Per chi non lo avesse capito... questo è il resto del gioco; poiché non è ancora (tutto!) in mio possesso, riproduco un'immagine presa dal web. Magari alla prossima edizione il venditore si presenterà con una macchina da corsa incompleta, detenuta originariamente da un bimbo come il buon Benedetto...

8 giugno 2014. Due foto, trovate insieme, di due fratellini. La foto a sinistra risale al 1929, ritrae il piccolo Benedetto. Ne parlerò meglio dopo... La seconda foto del fratello più piccolo, Salvatore, ma qui apparentemente più grande, è del 1937 e lo raffigura sopra una Ciclo Balilla Giordani in perfetto stato di conservazione.

Torniamo a parlare di Benedetto. Come vedete il bambino ha l'aspetto di essere molto giudizioso. Ma, a differenza del fratello Salvatore che ha sotto di sé una bicicletta ancora fiammante, il piccolino tiene in mano, anzi nelle ferme mani, almeno per esigenze di gabinetto fotografico, un'AUTO CORSA DIANA INGAP che è già priva della parte anteriore...

    

 

4 giugno 2014. Oggi ho trovato "Stanlio". Ho così completato, grazie ad un caro amico ricercatore, la coppia di comici 'ossequiosi'. Avevo anche "Charlot". Eccoli tutti e tre insieme.

Il Charlie Chaplin è made in England. "Stanlio" ed "Ollio" sono invece di fattura italiana, lo si desume dalla fustella imprecisa e dalla mano 'manca' che tiene il cilindro. Giochi estremamente semplici, funzionanti con un elastico che riporta sul viso il copricapo spostabile tramite l'escursione del braccio. Sono alti tra i 10 e gli 11 cm con tutto il cappello. Gli italiani, sbrigativi, hanno usato una foto.

1 giugno 2014. L'estate è sempre più vicina. La giornata contrariamente a quanto detto dai meteorologi negli scorsi giorni è splendida ed è tempo di uscire con le spider! Ecco una convertibile che ha fatto capolino da un banco del mercato delle pulci della mia città.

 

A Novegro, invece, oggi si celebra la mostra annuale nella "editio minor", perchè caratterizzata da un numero inferiore di tavoli e quindi di materiale esposto. Mi è stato anticipato però, a dispetto di questa matematica evidenza, che basta una sola nuova espositrice con un tavolo pieno di oggetti  sottostimati e di grande freschezza a sfatare questa considerazione. Complimenti a chi perciò c'è arrivato! Io mi accontenterò di questo ragazzo americano, realizzato dalla giapponese Nomura, in pieno completo anni '50 con cane al seguito, scorazzante sulla sua auto SPEED CONVERTIBILE... ma quanto sono carini tutti e due!!!

 

30 maggio 2014. Se volete approfondire il concetto di restauro meccanico di un vecchio giocattolo di latta... cliccate qui. CLICCA 

21 maggio 2014. Senza parole presento questo MAS 63 della ALEMANNI. O meglio... usando quelle di Procaccini:  MOTUM ANIMAT SPES soppiantate dall'estro del 'Poeta' con la più nota interpretazione dell'acronimo con un 'MEMENTO AUDERE SEMPER!' che deve fortificare anche l'attività sicuramente meno eroica ma ugualmente valida di un collezionista desideroso di trovare oggetti che, prima di essere semplici giochi, descrivano anche un  importante passaggio nella storia.

Per la disponibilità di tutti pubblico l'immagine di una interpretazione di uno dei MOTOSCAFI ANTI SOMMERGIBILI, ad opera della ditta ALEMANNI. Senz'altro una marca di giocattoli italiani attenta ai mezzi di locomozione particolari, anche quando non comunissimi.

MEMENTO AUDERE SEMPER!

4 maggio 2014. Chiedo lumi a chi ne sa più di me. Un ottomano, piuttosto che un maraja indiano, dai baffi e gli occhi mobili ha attirato oggi la mia attenzione ad un mercato. Sembrerebbe di realizzazione tedesca, ma non reca alcuna scritta. Le condizioni non sono buone e questo oggetto mi sembra anche incompleto. Non presenta sul retro tracce di leveraggio, nè presenze di meccanismo. Due fori ovali in basso a sinistra, denunciano qualche ulteriore mancanza. Per certi aspetti ricorda un salvadanaio (BANK) degli anni '10 o '20. Non so dirvi di più. Se invece qualcuno sa di cosa si tratti, è gradito un riscontro alla mia mail.

1 maggio 2014. Si celebra oggi la festa dei lavoratori. La situazione congiunturale attuale ha fatto dire ad una nota esponente sindacale italiana che, probabilmente, la ricorrenza rischia di essere ricordata come quella del "non lavoro". Non è mia intenzione prendere in merito alcuna posizione. Certo dal lontano 1886, anno in cui negli Stati Uniti si manifestava e scioperava per l'ottenimento delle 8 ore lavorative, è giocoforza sperare che possano ottenerle anche quanti in questo periodo se le stanno vedendo dimezzare, al fine aziendale di contenere le spese. Senza dimenticare quanti non ne possiedono affatto. Per volere essere vicino al significato originario manifestato accludo immagini di alcuni miei oggetti in latta litografata che si legano alle figure di quei lavoratori che nei primi anni del novecento godettero di un risultato che oggi, consolidato, non è stato dimenticato.

19 aprile 2014. In prossimità delle festività pasquali che, per consuetudine, comportano l'assunzione di massicce dosi di uova al cioccolato, nel farvi tanti auguri accludo le immagini di una scatola, delle tanto a me care, con forma a cubo, rovinatissima ma piena di festosi angeli!

 

6 aprile 2014. Ipotesi di occasionale riutilizzo  o abitudine d'altri tempi.  Nella prima immagine la scatolina di appena 5 cm conteneva all'origine e in una misura davvero minima, un campione del CACAO puro olandese di BENSDORP. Era dotata di maniglia tornita e riproduceva, in piccolo, una grande scatola (bidone) da merceria.

Forse a causa della perdita della minuscola impugnatura, la remota proprietaria ha pensato bene di riporre all'interno della scatola del filo da cucito, sfruttando così il foro che sormontava il coperchio in luogo della perduta maniglietta,  al fine di far fuoriuscire da esso la matassa del colore desiderato. Ecco perciò perchè in questa seconda immagine si scorgono tante mini matasse di vari colori, così come ritrovate all'interno.  Affascinante recupero alla memoria di attività domestiche del passato!

31 marzo 2014. Congetture su una mia abitudine dimenticata.

I primi tempi delle mie ricerche di giocattoli, quando ancora non pensavo che avrei riempito una casa intera, quando ancora vivevo con la mia famiglia ed avevo a disposizione la mia sola stanza da letto che pensavo capiente; quando insomma le scatole, le pubblicità ed i giocattoli erano davvero pochi, ricordo che spesso, proprio dinanzi ad un nuovo acquisto ero solito portare con me delle chiavette , di varie grandezze, per potere provare il funzionamento dei giocattoli a molla che avessi potuto trovare. L'abitudine che tornò utile nei primi tempi, per evitare di acquistare giocattoli altrimenti difettosi di meccanismo, alla lunga diventò una vera spada di Damocle. Perchè se il giocattolo funzionava, il più delle volte diveniva impossibile rideterminare il prezzo. Terminai per sempre di portarle con me quella volta che stabilimmo, insieme con il venditore,  un ribasso notevole del prezzo solo in caso di  non  funzionamento. Il gioco, neanche a dirlo, funzionò perfettamente, dopo una esitazione quasi impercettibile che mi impedì di dire: "Visto! Non funziona!". Invece andava come un siluro! Una cosa che mi avrebbe dovuto far molto gioire, fece invece solo più male al portafoglio! Se vogliamo, data la complicazione del gioco, molto difficile da risistemare, avrei dovuto restare contento. Ma siccome contenti non si è mai, sul momento prevalse il costo eccessivo e segnò per sempre la fine delle chiavi da carica nella tasca piccola dei pantaloni...

Venerdì scorso, ho trovato un gioco di probabile fabbricazione tedesca, che i venditori e gli habitué del negozio, prima del mio arrivo pomeridiano, avevano invano tentato di far funzionare. A detta  di uno di loro, c'era stato chi, solo per curiosità, l'aveva anche sbattuto ripetutamente sul tavolo per ridestare in esso vita!  Invano naturalmente. Ma di cosa si parla? Ecco una prima foto:

La foto è stata scattata quando sono rientrato a casa. Come vedete, pulendone solo mezza parte (lato a destra) è visibile nella parte restante il forte annerimento determinato dal protrarsi nel tempo dell'ammasso di polvere.

Nella litografia da me pulita si scorgeva chiaramente una chiave, ma non era per niente chiaro dove potesse andare inserita. Dalle feritoie si scorgevano due braccetti contrapposti che facevano presupporre uno sfregamento di pietre focaie e tante scintille possibili. Mentre lo guardavo in controluce, da una feritoia fa capolino, cadendo a terra, la chiave originale che era stata riposta all'interno. Scorgo dal meccanismo fuoriuscire una puntina a sezione quadrata sufficiente per inserirvi la chiave e dare la carica.

Ecco l'effetto finale che ha incuriosito tutti i presenti della bottega da dove il gioco ha preso il movimento per dirigersi a casa mia per unirsi alla collezione.

 

Anche i giocattoli meno importanti come questo possono riservare sorprese. L'emozione curiosa di tutti i presenti, fortemente condivisa, mi ha convinto a riportare perciò con me, d'ora in poi nuovamente nel taschino, le chiavi di carica. Non si sa mai cosa si dovesse trovare in futuro!

20 marzo 2014.  Desidero coniugare nell'immagine di oggi l'insieme delle emozioni di un collezionista veterano: lo spirito di ricerca mai pago,  il desiderio prolungato sino all'inverosimile, l'accettazione vera di un accordo basato sulla parola  ed il risultato ottenuto al limite dell'urlo che rende afoni... Il tutto condensato in un'immagine,  quella che vedete oggi, raffigurante l'atto finale di un accordo già concluso da anni, portato a compimento solo da qualche settimana ed oggi pubblicizzato per la gioia di quanti ne apprezzeranno l'oggetto in esso contenuto.

Una delle due mani è del collezionista, che accarezzava l'idea di divenire il proprietario di questo splendido pezzo dai tempi lontani del primo ritrovamento. 

L'altra è del meccanico che l'ha posseduta sino a pochi giorni fa. Prima di lui era del padre che aprì l'officina nel 1923.  La piccola insegna ha dimorato lì per 90 anni insieme ai molti ricordi in moto di due generazioni di corridori-meccanici.

L'oggetto, adesso non più conteso, è una stupenda insegna in latta litografata di appena 40 x 25 cm, raffigurante TAZIO NUVOLARI che cavalca la BIANCHI 350 "Freccia Celeste" con cui nel 1926 ha reso immortale il marchio vincendo a man bassa tutto quello che c'era da vincere. L'immagine che ritrae il 'nivola' potrebbe essere del '25 o del '26, lascio ai più esperti ogni possibile miglior attribuzione sulla base dell'impianto frenante, la tipologia del serbatoio e tutti gli altri particolari.

Spesso le insegne fotografiche non hanno il fascino di quelle dei grandi illustratori, ma questa insegna consente l'eccezione alla regola generale.

I dati 'minimal' ci sono tutti: moto veloce e plurivittoriosa da un lato, pilota supremo e carismatico dall'altro. La scritta Bianchi è quasi pleonastica. Non lo è il plauso per l'amico collezionista che lo ha reso così condivisibile con il mondo dei 'lattofili'!

9 Marzo 2014. La mostra scambio di Roma ha pochi tavoli dedicati esclusivamente alla latta. Sotto di essi, opportunamente nascosti, alcuni tesori sono sfuggiti ai visitatori meno curiosi. Qualcosa si è potuto scorgere comunque.  Ecco alcune foto.

 

 

7 Marzo 2014. Roma continua ad essere particolarmente sotto osservazione e padrona indiscussa della scena di quest'ultima settimana. Domenica 9 marzo si rinnoverà l'appuntamento con TOYSSIMI, BORSA SCAMBIO DI ROMA. Interessanti i generi collezionistici trattati: modellismo, giocattoli d'epoca e da collezione. La mostra è nota ai più per i giocattoli delle decadi '70 ed '80 ed è animata particolarmente dalla generazione dei quarantenni, più incline alla raccolta compulsiva dei propri giochi d'infanzia, rispetto alle altre generazioni che l'anno preceduta o che la seguono. Tra decine e decine di SHOGUN ROBOTS, ACTION FIGURES e RETROGAMES, potrà anche capitare di scovare qualche giocattolo di latta, piuttosto che  scatole litografate o pubblicità da parete. Ma solo la costanza della ricerca premia e per questo io ci sarò.   Da lunedì qualche foto di questa mostra sempre in crescita per pubblico e per espositori.

 

3 Marzo 2014. Desidero omaggiare "LA GRANDE BELLEZZA" di Paolo Sorrentino, vincitore del premio oscar quale miglior film straniero,   con la visione di "grande bellezza" di una Roma sormontata da un dirigibile fatto tutto in biscotti. E' stato ideato e raffigurato per il BISCOTTIFICIO SPINELLI di ROMA in una scatola che ho trovato pochi giorni fa. Roma è sempre la capitale.  Grandiosa, da celebrare, sempre e continuamente, ora come allora.

 

 

 

2 Marzo 2014. Alcune foto del mercato più sbagliato per cominciare a collezionare... Il Mercanteinfiera di Parma offre tanti begli oggetti insieme e molti a richieste economiche davvero troppo esagerate!

 

 

26 Febbraio 2014. Tra pochi giorni comincia il MERCANTEINFIERA. Quali grandi ritrovamenti ci saranno in questa edizione? Tra pochi giorni sapremo qualcosa!

 

17 Febbraio 2014. Latta terapeutica. Quando capita una giornata negativa sotto ogni aspetto il miglior effetto placebo è quello di un'immersione nella "wunderkammer". Mi riferisco ad una concreta stanza delle meraviglie in latta. Riservo a tutti la possibilità di averne anche una classica secondo i dettami del collezionismo sorto a partire dal XVI secolo. In tal senso consiglio la mostra  sponsorizzata da ENI e realizzata dal Museo Poldi Pezzoli  già da Novembre che si chiuderà i primi giorni di Marzo, salvo proroghe. La mostra audacemente riesce ad insinuare il germe della contemporaneità con opere attuali realizzate precipuamente allo scopo di trovare analogie e quindi continuità.

Ritornando al concetto della mia visioni in chiave 'latta litografata', tengo a precisare che la mia stanza, almeno quella principale, avendo disseminato la latta un pò per tutta la casa non è tutta completamente in latta... dovrei cambiare i mobili in legno, la porta e gli infissi.

Questo andrebbe a detrimento del risparmio energetico dell'immobile.  Ma costituirebbe l'optimum per avere una stanza di sola latta...

In tal senso, per la porta,  avevo pensato di usare una tabella gigante della CAMPARI, inserzionata sul web qualche giorno fa.

L'idea non è malvagia; la trovo (piuttosto) diabolica! Ci devo meditare ancora un po' sopra...

 

12 Febbraio 2014. Permettetemi di fare una digressione ogni tanto dal tema principale del sito, ma sempre concludendo con ciò che mi sta più a cuore. Il mio girovagare giornaliero, mi ha portato oggi alla pescheria del centro storico. Questo mercato del pesce offre davvero ogni forma di pescato che il Mediterraneo offra. Non avrei perciò mai potuto immaginare che restituisse dopo chissà quanti anni quello che mostro in foto.

 

 

Non so quanti degli abituali visitatori di questo sito riconoscano all'istante questo astronauta color carta da zucchero, personaggio in plastica dura che venne realizzato tra la fine degli anni '60 ed i primi anni '70 dalla CO-MA di Milano. Il mio occhio clinico, abituato di più agli "astronaut" ed ai robot in latta, ne aveva già visti parecchi nelle ricerche tra i mercati e le borse specializzate, ma certo non poteva immaginare di scorgerne uno tra il pescato del proprio mare! La considerazione finale è che la plastica, sia pur arrotondata, difettosa, incompleta e piena di incrostazioni bianche di vita marina (sotto il braccio spezzato, nel  polpaccio e sul piede), ha resistito sotto l'acqua all'azione del mare meglio di come potrebbe fare la latta che non resisterebbe forse neanche pochi giorni... Che invidia la latta proverà per la plastica! Che disdetta per i collezionisti, in attesa di essere colpiti da serendipity, ai quali il mare non restituirà mai un robot astronauta argenteo o arrugginito che sia!

 

8 Febbraio 2014. Già da giorno 5 è incominciato a Parigi un appuntamento ormai classico ed irrinunciabile, il RETROMOBILE. Appena reduce da esso propongo alcune immagini di oggetti di tutto rispetto, ma credetemi quando vi dico che questa edizione era così ricca da impedire a qualsiasi servizio fotografico di essere completo... 

 

Queste Marchesini MLB sono solo quello che resta di una collezione più ampia visibile già all'edizione di Novegro dello scorso dicembre. In basso è visibile anche una BLUE BIRD venduta con la scatola originale, mostrata poi solo dopo qualche ora.

 

La Maserati Domo in una desiderabile versione con motore a scoppio.

Recava ancora all'interno il timbro di un noto negozio di Milano.

 

Una PAYA berlina originale, in discrete condizioni. Non la replica anni '80.

 

Una scatola di latta dell'olio, HUILE SHELL, tutta sola in una vetrina, ma dal formato tanto accattivante, al punto da farsi notare e ritrarre! 

 

L'unica opportunità per vedere due GORDON BENNET GUNTHERMANN in un'unica occasione la dava la vetrina d'interni con retro a specchio di J.P. Esman! Quando poi si tratta della versione più grande... non potreste che vederci doppio!

 

 

 Un'ultima spettacolare visione d'insieme in cui coesistevano splendidamente alcuni Jouet Citroen, una maestosa Carette da 40 cm ed una non altrettanto valida ALFA ROMEO CIJ, magari interessante per il colore, ma sicuramente oggetto di troppi maldestri restauri e ricostruzioni che stonavano con il contesto.  Non ho voluto, a tal proposito, inserire foto di molte altre cose 'dubbie' che stanziavano all'interno di alcune vetrine. Diciamo che ce n'era per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma a certi livelli d'acquisto l'esperienza conta moltissimo.

 

5 Febbraio 2014. Certe volte non occorre neanche cercare affannosamente, basta alzare gli occhi, anzi farli riposare.  In realtà l'esigenza era quella primaria di entrare in  un piccolissimo localino di Saint Germain des Pres, per mangiare qualcosa di prettamente francese. E così è stato. Da LOU PESCADOU di Rue Mabillon. Appena si è deciso di distogliere lo sguardo dalla 'carte' sono apparse specialità di altri tempi, i 'commestibili al tartufo' della ditta CLAUDOT-DESCHANDELIERS, casa  fondata nel 1816!

Il gentilissimo ristoratore si è premurato scherzosamente di dirci che non ci avrebbe servito quanto reclamizzato, perchè già da tantissimo tempo, non costituiva più prelibatezza nazionale.

 

 

Inebriati dal buon haut-medoc Chateau dEsteau, abbiamo concluso il nostro pasto e la permanenza in questo locale e siamo usciti fuori. La tenda rossa posta davanti alla porta d'uscita, nascondeva un altra targa di latta di origine spagnola del LICOR MONASTERIO DE PIEDRA, anch'esso non degustabile 'in loco'.

 

 

 

3 Febbraio 2014. Questa è l'ultima foto che riuscirò ad avere del negozio parigino di Rue Mazarine. L'ho scattata personalmente ed il mio contatto difficilmente riuscirà ad averne di nuove. Confrontandola con quelle dello scorso anno è cambiato poco. Le conclusioni possibili sono tante. Faccia ognuno le proprie e tenga in considerazione che c'era tutto un interno, piccolino, ma pieno di vetrine, da esplorare...

 

 

2 Febbraio 2014. Questo sabato mattina mi sono recato al mercatino di Porte des Vanves. La metropolitana mi ha lasciato a 50 metri dalla prima bancarella.  Da essa si dipartiva una doppia fila contrapposta di centinaia di altre.  Qui sotto, qualcosa di ciò che si poteva scorgere a tema latta litografata e non:

 

 

 

1 Febbraio 2014. Per la cronaca la scatola ha ieri ricevuto le attenzioni di due offerenti ed è stata aggiudicata per ben 654,27 euro. Record assoluto per questo tipo di formato! Immaginavo che avesse un buon successo. Direi adesso più che ottimo. Complimenti ancora al nuovo possessore! Nel contempo sono arrivato a Parigi. Nei prossimi giorni mi dedicherò alla descrizione di una settimana parigina vista con l'occhio, non compulsivo, ma attento , del collezionista di latta litografata.

 

30 Gennaio 2014.  Segnalo al più coraggioso, l'inserzione ebay relativa ad una scatola di latta LUIGI LANZAVECCHIA di Varese. La trovo bellissima!  Manifattura Stab. Navoni e C. Milano, dimensioni 25 x 25 x 34,5 cm. Oggi ho voluto fare la mia offerta ma resto il secondo migliore offerente a 275 euro. Azzardo l'ipotesi che superi abbondantemente i 400 euro. Tra due giorni la risposta definitiva. Intanto complimenti a chi se l'aggiudicherà...

 

 

27 Gennaio 2014.  Per non parlare spesso e solo di giocattoli, oggi mi dedico ad una curiosa scatola che ha attirato la mia attenzione.

La scatola misura 10,5 x 5,5 cm ed è alta appena un centimetro. All'interno era racchiusa, in modo sigillato, la polvere RAZZIA. Questa scatola soffietto brevettata è antesignana delle confezioni in materiale morbido che vanno premute per permettere la fuoriuscita del prodotto. Per farla funzionare occorreva praticare un forellino nella parte sommitale, dopodichè bastava una semplice pressione per ottenere il miglior risultato con il minor consumo di prodotto.

Nella parte posteriore sono indicati gli altri prodotti di questa azienda. Ecco i singolari nomi: LUSTER, RAJA', LINDOR, MANINETTE e S.A.R.

Di questo ultimo prodotto, definito specialità, va detta una cosa: L'acronimo SAR sta per Sua Altezza Reale. Il modo più immediato per rendere il concetto di insuperabilità ai tempi della realizzazione di questo prodotto. Presumo il primo decennio dello scorso secolo.

 

26 Gennaio 2014.  Spesso mi piace fare raffronti con oggetti molto simili.

Avendo trovato oggi la versione rossa al mercato delle pulci di Piazza Dante di Catania, qui di seguito mostro due aeroplani Super Constellation quadrimotore realizzati dalla INGAP.

Versione più vecchia con carica a molla con livrea LAI ( Linee Aeree Italiane). Esiste anche nelle versioni a colore di fondo grigio chiaro, rosso ed infine cromato, sempre con decals LAI.

 

Versione successiva con movimento a frizione e nella livrea ALITALIA.  Il modello è qui mostrato nel colore di fondo rosso. Esiste anche una versione con colore di fondo blu elettrico. Secondo me la versione più bella.

 

13 Gennaio 2014. Questo sito si propone di parlare di oggetti di latta ed ha anche lo scopo di scovare oggetti sempre curiosi da porre poi allo studio di quanti ne condividono l'interesse. A tal proposito, se qualcuno è interessato all'approfondimento di alcune tematiche è sempre benvenuto a scrivere per chiederne la discussione.

Ci sono anche argomenti di minore interesse o che si danno spesso per scontati per i collezionisti, meno per chi invece non ne condivide l'interesse e si fa forte soltanto del nome altisonante, perchè noto e molto pubblicizzato. E' il caso delle scatole PLASMON. Non sarà né la prima né l'ultima volta che me ne proporranno. Spero che queste quattro righe servano ad evitare altre proposte per qualche mese almeno...

Ogni volta devo infatti sempre spiegare per quale motivo non sono interessato all'acquisto. Non che nella mia collezione ne manchino. Ne ho almeno 8 o 10 differenti e di varie epoche. (Foto 1. La mamma di questo pupetto si sta ingegnando per ben disporre le scatole di biscotti al Plasmon.)

 

Ma spero che queste evidenti foto confermino la mia ritrosia all'acquisto, una volta per tutte, di queste scatole non interessanti, non rare. Scatole che hanno sì costruito tante schiere di bambini e tra questi anche dei collezionisti, ma lì finisce la necessità di averle.  Ancora piene di gustoso alimento!

(Foto 2. La mamma del pupetto lo ammonisce a star fermo per lo scatto finale. Le scatole di biscotti al Plasmon vertono in un precario equilibrio!)

In un mese qualunque bambino disponeva del quantitativo di scatole che vedete qui sotto. Forse avere ingurgitato troppo Plasmon nella prima infanzia ha creato in molti la ritrosia che ne segue in età adulta.

 

 

(Foto 3. Il pupetto, rimasto solo, è ben consapevole che si farà fuori tutto il contenuto di queste scatole in men che non si dica!)

 

 

6 Gennaio 2014. Oggi ricorre la festività dell'Epifania (che tutte le feste porta via, dice il detto). Nel 1929 i bambini più fortunati che avevano convinto i loro genitori a farsi acquistare l'autobus-corriera nei negozi che già lo esponevano; o che se lo sarebbero fatti inviare, franco di porto e d'imballo nel Regno, dopo averlo visto reclamizzato nel numero del Corriere dei Piccoli del 22 dicembre, avrebbero avuto modo di effettuare le prime manovre di guida per i corridoi di casa con questo mezzo. La tempistica per ridurlo ad un ammasso di rottami era davvero minima ed avrebbero dovuto farselo bastare sino a Pasqua!

La mia personale conoscenza di questo giocattolo, costituito da ruote fisse, non sterzanti, nella parte anteriore, mi fa dubitare circa una perfetta mobilità dello stesso, salvo che la giunzione cardanica non funzionasse più da costrittore del movimento della corriera che da semplice correttore. Probabilmente questa guida remota era solo reclamizzata, ma mai realizzata davvero.

 Come sempre la reclame inganna l'occhio meno attento ed occorre sempre essere prudenti nel fare una acquisto senza ponderare, ora come allora. L'autobus è eccessivamente caricato, manifestamente più grande di quanto non fosse in effetti. Dalle proporzioni, potrebbe pensare chi legge, che il bambino vi si possa anche allocare all'interno. La parte superiore di questo giocattolo era infatti apribile tramite due cerniere poste sul lato lungo che ne consentivano, costituendone coperchio, l'alloggio all'interno del mezzo di trasporto di una serie notevole di cose: abitini, generi alimentari, provviste ed altri giocattoli, (così recita la stessa pubblicità che qui sotto è possibile scorgere interamente).

In pratica la corriera non supera i 55 cm di lunghezza massima ed il vano interno è grande al massimo 45 cm. Un bambino di circa 6 anni, come quello ritratto in foto, doveva essere alto almeno un metro. Giocoforza, è il caso di dire, l'occhio dell'acquirente viene ingannato da proporzioni non osservate diligentemente dalla ditta produttrice o da chi ne ha curato l'impaginazione in questa pubblicità di 85 anni fa.

 

  

Da lì a poco, complice la crisi del 1929, la Cardini di Omegna avrebbe chiuso i battenti inesorabilmente. Un omaggio alla creatività dell'industria italiana, (mi ripeto) ora come allora, è doveroso. Questi giocattoli erano splendidi e rappresentano ancora l'esperienza di produzione da assoluti leader che un'economia in perfetto equilibrio permetteva di mantenere, per anni, contribuendo a fare del Made in Italy nel mondo una prerogativa che ci vedeva protagonisti indiscussi, con un primato di packaging non ripetibile se non a costo di finire nel pieno plagio.

 

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