I giocattoli italiani più noti a livello internazionale all'epoca della loro produzione, sono stati quelli della ditta CARDINI.

 

Due diverse versioni di un aereo Cardini S13. 

 

Apparentemente identiche. Singolare il modello a sinistra. Non credo si tratti di  un prototipo ma, forse, di un errore di costruzione determinato dal mancato passaggio sotto una fustellatrice che avrebbe creato le finestrelle da cui si scorgono i meccanismi.  Guardando meglio i due profili è possibile fare raffronti:

 

Subito evidente la prima differenza, facilmente scorgibile, un'aquila reale ed un'indiano pennuto sono iscritti all'interno del tondo decorativo litografato. Esiste anche una versione con tigre ruggente.  Diverso il colore dell'interno ruota, celeste ed incolore nella prima versione, grigio nero nella seconda. Meno evidente, l'ultimo particolare, nella parte anteriore della carlinga: chiuso nella versione con aquila ed aperto nella versione con indiano... in pratica un aereo a meccanismo coperto ed un'altro a meccanismo visibile (questa la versione ordinaria che si è soliti vedere). Si sarà trattato, a mio avviso, di una disattenzione in catena di montaggio che ha omesso il passaggio alla macchina fustellatrice che crea le feritoie.

L'assemblaggio non ha compromesso il funzionamento e la rotazione degli ingranaggi. Un ritrovamento particolare che fa diventare l'aereo con aquila una ghiotta variante!

 

             

 

 

Anche del treno Cardini esiste almeno una variante a me nota. Le differenze più evidenti denotano innanzitutto che esistano due colori. Uno più scuro e l'altro più chiaro. La foto è stata fatta ad entrambi di modo da non avere differenze di esposizione che ne compormettessero lo spettro dei colori.
Il treno più scuro inoltre presenta il proprio colore nero in buona parte più satinato, meno lucido. Altra caratteristica distinguente è data dalla parte anteriore, che qui non è litografata come nel treno di colore più chiaro. E la differenza, a mio parere, non è marginale. Quel "746125" molto grande che troneggia davanti fa la sua figura e lo rende più gradevole, meno serioso, come del resto, nella loro imponenza erano i treni di quei tempi.

 

 

Ponendoli l'uno contro l'altro è anche evidente una differente litografia dello sfondo del numero "69017" riportato lateralmente alla cabina di guida del locomotore. Probabilmente si tratta di modelli realizzati in periodi storici diversi che hanno avuto dei miglioramenti nel tempo ai fini estetici, in tal senso perciò il treno più chiaro dovrebbe essere successivo. In senso opposto potrei pensare che, la mancanza di litografia sulla parte anteriore risponda invece ad un criterio di economicità che potrebbe invertire la mia prima valutazione. Nel caso delle cucine esistono, per esempio e ad avvalorare tale tesi, due tipi di scatole: la prima, illustrata da Mussino, della stessa tipologia delle altre scatole che hanno reso famosa la ditta in tutto il mondo, è illustrata finemente; la seconda è invece priva di illustrazioni, nei toni del beige chiaro del cartone, si tratta perciò di una scatola più economica ed anonima). Tornando a parlare del locomotore 69017, c'è anche una terza ipotesi: cioè, che venisse costruito in entrambe le versioni indipendentemente e senza i criteri che ho congetturato. Quale che sia l'idea da seguire, un collezionista di giocattoli Cardini dovrebbe possedere entrambi i modelli.

 

 

 

Un libro pubblicato oltre 20 anni fa riunisce la produzione Cardini in una enumerazione complessiva di 13 diverse tipologie.  Chi visiterà tutto il sito potrà trovare molti oggetti che non rientrano nel conteggio semplicistico che si riferisce unicamente alle tipologie digiocattoli dotati di scatola disegnata da A. Mussino.  La lista dei giochi Cardini è invece molto vasta e, con piccoli tasselli è ancora possibile aggiungere novità a questo numero.
Questo piccolo gioco pubblicitario raffigurante Arrigo, testimonial dell'ARRIGONI, ed il suo gatto è un esempio da annoverare nella spunta dei meno noti. Si tratta di una piccola trottola. Reca una scritta: "Vi farò vincere mille volte il mio prezzo. Contengo uno squisito prodotto.  Acquistatemi."   Marcato CARDINI OMEGNA. La trottola fungeva innanzitutto da contenitore e poteva essere riusato come giocattolo.

 

 

 

Passo adesso alla trattazione di alcune versioni pubblicitarie del camion Cardini:  I primi tre citati sono anche visibili in foto.

- IL PARADISO DEI BAMBINI GIOCATTOLI MILANO -
- BISCOTTIFICIO ITALIANO MILANO -
- CARAMELLE MOU "ELAH" PEGLI -
- EMPORIO SAN MARTINO PATERNO' -
- S.A. SUCC. BERTONE TORINO -
- CIOCCOLATO BONATTI -
- BISCOTTI LAZZARONI -
- PASTIGLIE ROSSA -

 

Quasi sempre si tratta di pubblicità di caramelle o bon bon, poichè il camioncino, denominato modello 18BL, si prestava a fungere da contenitore.

 

 

 

 

 


Nel novembre del 2016, ad opera di un sedicente inventore di varianti, ormai noto per la sua incapacità di creare bellezza e per la sua pervicacia nel voler generare quella confusione che crea discrimine tra chi sa (o almeno crede di sapere, caratteristica propria delle menti annoiate o malate) e chi non sa, è emerso un modello pubblicitario PIRELLI CORD. Il giocattolo aveva una sola targhetta su uno dei fianchi e dall'altro lato ne era sprovvisto. Per un momento questa versione aveva aperto la visione a nuovi scenari di utilizzo del camioncino della ditta di Omegna ad opera di grandi case madre, quali poteva essere la Pirelli che credeva molto nella pubblicità e testimonianza ne è la copiosa produzione di un numero infinito di oggetti dalla varia foggia. Nutrivo fortissimi dubbi sulla veridicità del manufatto e, quando l'ho avuto tra le mani, ne ho avuto l'ultima conferma. Quindi al momento si tratta di un falso che segnalo.

 

 


Qui sotto 2 esemplari delle 4 varianti di colore conosciute da me finora dell'auto da corsa: grigio, bianco, giallo e rosso. La versione in grigio presenta la scritta Perugina sulla parte posteriore.
Esistono, per questa auto, due tipologie di ruote. La prima serie, così definita per semplificazione, relativa ai primi anni di realizzazione, ha la stessa foggia delle ruote degli altri modelli di auto: nero e grigio Pirelli Cord a disco pieno. La seconda serie invece ha ruote radiali rosse con copertone grigio. Notata nelle pubblicità della produzione del 1929. Non conosco ancora abbinamenti di colore della scocca con queste seconde ruote.

Foto dalla collezione di Giovanfranco Di Giunta

SCRIVIMI